Vermi gialli, locuste e cavallette: i nuovi “cibi commestibili” dell’Ue

Via libera da parte dell’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, a locuste, cavallette e grilli.

No, non stiamo parlando di una delle Dieci Piaghe d’Egitto, ma dei nuovi alimenti che molto presto troveremo sugli scaffali dei nostri supermercati. Il si arriva proprio dall’Efsa, che ha sede a Parma, capitale del prosciutto crudo, del parmigiano e di eccellenze alimentari italiane, lontane anni luce dagli scrocchianti insetti.

Il primo nuovo alimento ad avere ricevuto il via libera è stata la larva gialla essiccata del tenebrione mugnaio, ovvero la tarma della farina. Come si legge su Nutri e Previeni, l’Efsa “sta valutando 10 domande sugli insetti come alimenti, mentre quattro sono in coda, nella fase dei controlli preliminari a carattere amministrativo”. Una grande richiesta quindi, per introdurre sulle nostre tavole (forse non proprio di tutti) snack a base di coleotteri, mosche e locuste. Insomma, un menù da far concorrenza a quello delle Streghe di Salem.

Per l’approvazione definitiva servono ancora due passaggi da parte della Ue, ma in capo a sette mesi la commissione europea presenterà una proposta di autorizzazione, che gli Stati Membri dovranno approvare. Lo sdoganamento della tarma della farina apre così la strada alle tante domande per inserire in Europa il consumo di cibi che fino a poco tempo fa eravamo abituati a vedere nei documentari sui cibi più strani in giro per il mondo. Non sarà più necessario andare in Cina o in Thailandia per gustare un piatto di saltellanti grilli, basterà andare al supermercato sotto casa. Gli scienziati poi, ci garantiscono che gli insetti sono ricchi di proteine. “In forma essiccata contengono spesso una quantità doppia di proteine rispetto alla carne o al pesce crudo anche se, generalmente, non superano la quantità di proteine presenti nella carne e nel pesce essiccato o cotto alla griglia. Alcuni insetti, specialmente allo stato larvale, sono ricchi anche di lipidi e contengono importanti vitamine e sali minerali”, fanno sapere dall’agenzia Onu per l’alimentazione e l’agricoltura.

Unico problema pare essere quello delle allergie, come spiega il chimico dell’Efsa Ermolaos Ververis. “Un nodo fondamentale della valutazione – spiega – è che molte allergie alimentari sono connesse alle proteine, per cui dobbiamo valutare anche se il consumo di insetti possa scatenare reazioni di questo tipo. È un lavoro impegnativo perché la qualità e la disponibilità dei dati varia, e c’è molta diversità tra una specie e l’altra”. Bene quindi, per i più temerari, amanti di queste nuove prelibatezze, di cui l’Oriente è da sempre ghiotto. Ma i più tradizionalisti potranno stare tranquilli: a ristorante vi serviranno ancora tagliatelle al ragù e pizza margherita.