Vaiolo delle scimmie, questo l’errore da non fare mai. Così ci si infetta: occhio a questi dettagli apparentemente insignificanti

Mentre salgono i casi di vaiolo delle scimmie in Italia e in Europa, gli esperti cominciano a interrogarsi sulla trasmissione di questo virus. “Non si può definire ancora strettamente come una malattia a trasmissione sessuale”, spiega Andrea Antinori, direttore dell’Unita Immunodeficienze virali dello Spallanzani. “Il contagio avviene attraverso contatti stretti, come i rapporti sessuali che però non sono gli unici contatti stretti possibili. Eviterei quindi di identificare questa malattia come una malattia a trasmissione sessuale al momento, e soprattutto di identificare la popolazione di uomini che fanno sesso con uomini come portatori di questa malattia”. Che, sottolinea Antinori, “va ancora compresa perché siamo di fronte a un’ondata nuova, diversa da come l’abbiamo storicamente conosciuta nei decenni precedenti”.

Il virus delle scimmie, che finora si trasmetteva quasi esclusivamente in Africa, dopo il morso di roditori, sta infatti cambiando comportamento. Al momento, come riporta il Giorno, si pensa che l’infezione avvenga prevalentemente attraverso scambio di saliva e di secrezioni corporee. Il virus penetra nell’organismo attraverso fessurazioni della mucosa (piaghe, ulcere della bocca, ragadi anali) e raggiunge i linfonodi, dove si moltiplica, producendo un lieve rigonfiamento delle ghiandole, febbre e dolori muscolari.

 

E attenzione, non si esclude che il virus delle scimmie possa trasmettersi tra familiari, come avviene per esempio nell’epatite C, per lo scambio di effetti personali, un pettine o uno spazzolino da denti infetto.