Una pioggia di soldi per i rom: così otterranno casa e lavoro

“Nel mezzo di una pandemia, mentre in Italia e nel mondo si combattono le conseguenze del virus e della crisi, a Bruxelles la priorità è finanziare i rom”. Silvia Sardone ha in mano la proposta di risoluzione della Commissione europea che domani l’Europarlamento voterà in sessione plenaria.

Su quei fogli, una sessantina di pagine in tutto, sono elencate le misure per aprire i rubinetti (comunitari e statali) e sovvenzionare l’integrazione del “popolo romanì” nei singoli Paesi membri. Non solo. All’ordine del giorno ci sono anche le proposte di far studiare la cultura romanì a scuola e creare una task force europea apposita per monitorare i processi di inclusione. “In un momento come questo – tuona l’europarlamentare del Carroccio – un’Europa seria e forte dovrebbe concentrarsi esclusivamente per rispondere in maniera concreta e tangibile a una crisi senza precedenti”.

Le accuse agli Stati Ue

La relazione della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni è stata diramata agli europarlamentari qualche giorno fa. Il relatore è il tedesco Romeo Franz e l’obiettivo è “combattere gli atteggiamenti negativi nei confronti delle persone di origine romanì in Europa” attuando strategia nazionali di integrazione. Strategie che, stando a quanto riportato dal documento (leggi qui), non sono mai state attuate per aiutare quella che è “la minoranza etnica più grande” dell’Unione europea e che comprende “persone di origine rom, kalè, manouches, lovara, rissende, boyash, domare, caldaras, romanichal e sinti”. La proposta avanzata dai Verdi non è, infatti, solo un lungo elenco di misure da attuare ma anche un atto di accusa ai principali Stati del Vecchio Continente, colpevoli secondo un sondaggio del 2016 di non aver mai fatto abbastanza per proteggerli. “I romanì – si legge – continuano a essere vittime di livelli crescenti di incitamento all’odio, in particolare pubblico, nei media sociali e da parte di personalità pubbliche, politici e funzionari”. E nel mirino ci finiscono – immancabilmente – anche i tutori della legge: mentre la polizia viene accusata di violenze come “punizioni collettive, profilazione razziale e segregazione residenziale e scolastica”, ai governi viene rinfacciato “un livello insufficiente di protezione” e chieste “misure specifiche per combattere tale fenomeno”. Alla base della proposta legislativa “una forma specifica di razzismo” contro i rom “porta ai più alti tassi di povertà ed esclusione sociale” e quindi anche “a violenze e uccisioni”.

Le richieste della Commissione Ue

“La maggior presenza di popolazione romanì vive al di sotto della soglia di povertà”, denuncia la Commissione europea sottolineando che “la povertà è sia conseguenza sia causa di esclusione per quanto riguarda l’istruzione, l’occupazione, la sanità e l’alloggio”. Da qui la richiesta non solo di rafforzare “nell’ambito del quadro finanziario pluriennale 2021-2027 e del piano per la ripresa dell’Ue” tutti quegli strumenti che sostengano l’inclusione dei rom, ma anche di favorire economicamente le organizzazioni non governative e le associazioni locali che sostengono queste comunità. Questi fondi dovranno essere usati anche per garantire “alloggi di qualità a prezzi accessibili” a tutta la comunità rom. “Gli alloggi non sono una merce bensì una necessità, senza cui le persone non possono partecipare pienamete alla società e avere accesso ai diritti fondamentali”, si legge nella proposta legislativa che invita i Paesi europei a intensificare “gli investimenti negli alloggi sociali ed economicamente accessibili per eliminare l’eccessiva onerosità dei costi abitativi”. Al contrario tutte “le entità che mettono in atto pratiche discriminatorie” andranno incontro all’esclusione dei finanziamenti a carico del bilancio dell’Unione.

La proposta legislativa, che domani verrà quasi sicuramente approvata, non si limita esclusivamente al . Agli Stati membri viene, infatti, chiesto anche di promuovere la lingua, la cultura e la storia dei rom nelle scuole. “La cultura romanì fa parte della cultura e dei valori europei – si legge – i romanì hanno contribuito alla ricchezza culturale, alla diversità, all’economia e alla storia comune dell’Unione europea”. A livello europeo, invece, si suggeriscee di istituire una task force che favorisca l’integrazione dei rom anche attraverso l’occupazione.

Le barricate della Lega

“Tutto questo è assurdo”, contesta duramente la Sardone. “Mentre la crisi affonda tanti italiani in difficoltà e l’Europa è costretta ad affrontare i rischi di una seconda ondata – denuncia l’eurodeputata del Carroccio – al Parlamento europeo siamo costretti a votare per dare più fondi ai rom, una comunità che molto spesso, come vediamo in Italia, non ha alcuna intenzione di integrarsi”. Agli “euroburocrati” la leghista suggerisce di farsi un giro nelle periferie delle principali città italiane dove i campi rom portano, troppo spesso, “degrado e delinquenza”. Sempre a questi, che a suo dire si sono dimostrati per l’ennesima volta “lontani dalle esigenze dei cittadini”, consiglia di ripensare le priorità: “Anziché perdersi in battaglie ideologiche e del tutto inutili, un’Europa seria e forte in questo momento dovrebbe concentrarsi esclusivamente per rispondere in maniera concreta e tangibile a una crisi senza precedenti”.