Un terremoto tra i magistrati: altri 20 nel mirino con le chat

 

Il caso Palamara continua inesorabile a coinvolgere i magistrati, adesso sarebbero una ventina i nomi di quelli nelle chat esaminate dal Consiglio superiore della magistratura.

Ormai la vicenda si sta allargando a macchia d’olio. Secondo quanto riportato dal Corriere, la prima commissione del Csm, per intenderci quella che deve decidere in merito alla sanzione para-disciplinare del trasferimento d’ufficio “per incompatibilità ambientale”, ha iniziato circa una ventina di istruttorie preliminari, avviate per valutare le posizioni dei magistrati che appaiono nelle chat di Luca Palamara.

L’avvio delle indagini
Da accertare adesso se le conversazioni e gli argomenti affrontati in queste chat superino le soglie di inopportunità e imbarazzo tanto da creare problemi al ruolo ricoperto. Senza ovviamente il rischio di perdere prestigio e credibilità. In caso contrario potrebbe essere proposta la rimozione, che dovrà essere sottoposta al plenum dell’organo di autogoverno. Esattamente come avvenuto con il sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia Cesare Sirignano, per il quale è scattato il trasferimento d’ufficio perché finito nelle intercettazioni dell’ex pubblico ministero che è stato accusato di corruzione.

Sirignano è stato allontanato perché ritenuto coinvolto “nelle intenzioni e nelle strategie” di Luca Palamara, tra queste il condizionamento della nomina del nuovo procuratore di Perugia. Oltre a valutazioni e giudizi relativi a colleghi che hanno portato a un “appannamento dell’immagine di indipendenza ed imparzialità” che cozzavano con il suo rimanere nel ruolo ricoperto in quell’ufficio. Sul tavolo del procuratore generale Giovanni Salvi tutte le conversazioni telefoniche e via chat di Palamara, sia quando ancora era al Csm che dopo. Intanto, il nuovo Csm, rinnovato per circa un quarto proprio dopo il caso Palamara, si è dato nuove norme per quanto riguarda le nomine.

Almeno 20 i magistrati coinvolti
Sarebbero quindi 20 i magistrati che sono finiti nel mirino delle indagini del Csm. Una crisi che rischia di allargarsi ancora, e molto anche. L’ex presidente dell’Anm, dopo la sua cacciata, ha iniziato a fare i nomi di vari colleghi che avrebbero preso parte al mercato delle toghe. E non sarebbero neanche gli unici, secondo quanto affermato dallo stesso Palamara, ce ne sarebbero altri. Ovviamente, i magistrati in questione hanno già promesso querele. “Tutti gli organi che hanno delle loro specifiche competenze stanno esaminando atto per atto, chat per chat, intercettazione per intercettazione, tutto quello che è accaduto” ha reso noto David Ermini, vicepresidente del Csm, ai microfoni de “Il mattino di Radio 1”.

Ermini ha poi continuato: “Abbiamo, a parte la vicenda penale che è in capo alla procura di Perugia, il procuratore generale presso la Corte di Cassazione che ha istituito un gruppo di lavoro per esaminare tutti gli atti e verificare se ci siano illeciti disciplinari su tanti magistrati che compaiono sulle intercettazioni, negli atti e nelle chat. In più, dentro il Csm, la prima Commissione del Consiglio sta esaminando se ci siano questioni che possano creare situazioni di incompatibilità ambientale o professionale per i vari consiglieri che compaiono nelle chat e nelle intercettazioni per eventualmente disporre anche dei trasferimenti”.

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