Umbria, tramonta l’accordo Pd-M5S. Rivolta della base contro Di Maio

Ci sono troppi ostacoli sulla strada dell’intesa su un candidato “civico” tra M5S e Pd per la Regione Umbria.

Secondo Il Tempo anzi l’accordo sarebbe già morto prima di nascere, almeno stando alla chat dei portavoce umbri, che starebbero meditando le dimissioni in massa. A guidare la rivolta il senatore Stefano Lucidi.

Di certo, il M5S è indisponibile ad appoggiare l’eventuale candidatura a governatore di Andrea Fora, il nome civico scelto dal Pd.

Luigi Di Maio ha proposto a sua volta altri due nomi: Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont e presidente di Terna, e la sindaca di Assisi Stefania Proietti.

”Abbiamo individuato due profili di alto livello che rappresentano al meglio la società civile – sostengono fonti M5S – Sosterremo una delle due insieme a delle liste civiche anche se il Pd deciderà di non far parte del ‘patto civico’ per l’Umbria”. In particolare salgono le quotazioni di Stefania Proietti, anche perché Catia Bastioli si è tirata fuori.

In una nota Bastioli, in merito alle dichiarazioni riportate oggi da alcuni organi di stampa, “si dice onorata e ringrazia per le attestazioni di stima e fiducia accordatale ma dichiara di voler proseguire nei suoi attuali incarichi manageriali ed istituzionali rimarcando il proprio impegno in ogni sede, italiana ed europea, per lo sviluppo di progetti di innovazione in grado di rivitalizzare i territori all’insegna della sostenibilità e della rigenerazione del suolo”.

Il Pd insiste però sul nome di Andrea Fora, sostenendo che non è possibile sfilare i sindaci dal loro mandato.

“Credo stia davvero scadendo il momento di stringere una intesa sul futuro dell’Umbria, che – attorno ad un progetto civico-sociale al quale come Pd abbiamo lavorato da mesi – possa vedere convergenze utili e necessarie anche con 5 Stelle”, afferma in una nota Valeria Cardinali, dirigente regionale umbra del Pd e della Direzione nazionale del partito. “Per questo come Democratici abbiamo rinunciato a proporre personalità di partito, abbiamo appoggiato candidature davvero autonome e civiche come quella di Andrea Fora. Abbiamo inoltre, giustamente, approvato la disponibilità dello stesso Fora a fare un passo indietro nel caso di altre candidature di grandissimo spessore (da Cucinelli a Catia Bastioli). Ora dobbiamo lavorare senza porre veti, senza avanzare ultimatum, senza proporre candidature che come Pd abbiamo da tempo deciso di non poter prendere in considerazione”, sottolinea.

“Non è un problema di persone – prosegue Valeria Cardinali affossando di fatto il nome della sindaca di Assisi – ma è evidente che i Sindaci che guidano le città non possono lasciare le stesse senza guida anni prima della fine del mandato. Sarebbero scelte sbagliate e incomprensibili innanzitutto per i loro concittadini e anche perché, ne sono certa, in questa regione non mancano personalità sulle quali raggiungere una intesa innovativa”.