Ucraina, ammutinamento dell’esercito russo: “Bucati i serbatoi per non combattere”. Le intercettazioni: rivolta contro Putin

Soldati in lacrime, arresi. Tank bloccati nel fango e abbandonati dalle truppe russe in fuga. Mezzi senza più benzina. L’invasione in Ucraina delle truppe di Vladimir Putin ha contorni tragicomici. Soprattutto, al di là dei tanti video e foto pubblicate sui social dalla resistenza ucraina (video e confessioni dal chiaro sapore propagandistico, e dunque da prendere con le molle come in ogni conflitto), filtrano indiscrezioni sul senso di “scoramento e delusione” degli stessi soldati dell’Armata rossa. “Questa non è la nostra guerra. Madri e mogli, richiamate i vostri mariti. Non c’è bisogno di essere qui”, ha detto un soldato russo davanti a una bandiera ucraina. Ma non sono questi filmati la prova decisiva di quanto sia infuocato il clima dentro l’esercito di Putin.

 

 

Il britannico Daily Mail ha pubblicato le registrazioni vocali ottenute da una compagnia di intelligence britannica, la ShadowBreak: a parlare sono soldati russi, ma non quelli finiti nelle mani degli ucraini. Sfoghi interni, non confessioni a uso e consumo di Twitter. Ne emerge l’immagine di un corpo d’armata “allo sbando”. “Siamo qui da tre giorni! Quando diavolo sarà pronto?”, chiedono i soldati a proposito dell’arrivo dei rifornimenti di cibo e carburante. “Quello che abbiamo scoperto è che gli operativi russi stanno operando in completo disordine”. sottolinea al Telegraph il 26enne Samuel Cardillo, giovanissimo fondatore di ShadowBreak.