Trapani, ecco il milionario tunisino degli sbarchi: così riempiva l’Italia di clandestini, sequestrati 1,5 milioni di euro

 

Di Roberto Chifari – Nascondeva un tesoretto di 1,5 milioni di euro trafficando in tabacchi e migranti. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Trapani su richiesta della Procura di Palermo e riguarda un immobile, due aziende e terreni a Marsala e Mazara del Vallo, nel trapanese, un’auto e disponibilità finanziarie. Nel gennaio 2019 Moncer, assieme ad altri 13 indagati, è stato fermato dalla Dda nell’ambito dell’indagine “Barbanera“, in quanto ritenuto a capo di un sodalizio criminale dedito al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al contrabbando di tabacchi lavorati esteri.

Un gruppo criminale costituito da cittadini tunisini e italiani operanti tra il Nord Africa e le province di Trapani, Agrigento e Palermo. Le fiamme gialle sono intervenute per contrastare tutti quei patrimoni di origine illecita, al fine di «disarticolare in maniera radicale le organizzazioni criminali mediante l’aggressione delle ricchezze illecitamente accumulate e di liberare l’economia legale da indebite infiltrazioni della criminalità consentendo agli imprenditori onesti di operare in regime di leale concorrenza».

I sigilli sono scattati per aziende, terreni, immobili e disponibilità finanziarie. A gennaio dello scorso anno Moncer, insieme ad altri 13 indagati, è stato raggiunto da un provvedimento di fermo emesso dalla Direzione distrettuale antimafia. Per gli investigatori era il capo del un gruppo criminale, ma nel periodo monitorato dalle indagini, ossia da 2017 al 2019, l’organizzazione capeggiata da Moncer ha dimostrato di disporre di “una solida e radicata struttura organizzativa e di adeguate risorse umane e materiali, potendo contare su numerosi mezzi nautici in grado di effettuare, stabilmente, traversate sulla rotta marittima dalla Tunisia alla Sicilia finalizzate all’ingresso illegale nel territorio italiano di migranti e consistenti quantitativi di tabacchi esteri di contrabbando”. Per ogni viaggio – secondo le fiamme gialle – gli extracomunitari arrivavano a pagare anche 3mila euro. Nel 2012 lo stesso Moncer era stato arrestato per detenzioni di armi ed esplosivi, secondo gli investigatori “verosimilmente destinati ad essere utilizzati sul territorio nazionale”.

Tra i beni sequestrati all’uomo c’è anche un’impresa che opera nel settore agroalimentare, mediante la coltivazione in serra di prodotti stagionali, su terreni estesi per circa due ettari. L’altra impresa ha esercitato l’attività di ristorazione in una zona centrale di Mazara del Vallo fino al sequestro avvenuto a conclusione dell’operazione “Barbanera” nel gennaio 2019: «attualmente l’azienda, ancora sotto sequestro, è affidata in gestione a un’impresa terza su autorizzazione dell’Autorità giudiziaria», spiegano dalal Guardia di finanza.

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