“Traffico di esseri umani”: arrestati 33 membri di una Ong tedesca. Indagate anche Sea Watch e Alarm Phone

Roma, 2 ott – Esistono notizie che i media allineati italiani cercano di oscurare completamente: è il caso dell’arresto in Grecia di 33 membri di organizzazioni governative tedesche accusate di aver creato una rete per promuovere l’immigrazione clandestina. Tra le Ong finite sotto inchiesta, ce ne sono anche due che operano anche tra le coste libiche e l’Italia, Sea Watch e il centralino Alarm Phone, quest’ultimo fondato da padre Mussie Zerai, già accusato dalla procura di Trapani per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, e altre due che operano esclusivamente in Grecia, Mare Liberum (che con la sua nave fa la spola dalla Turchia a Lesbo) e Flucht & Migration (centro di ricerca che si occupa di immigrazione). Le indagini sono state svolte dalla Direzione antiterrorismo e dai servizi segreti della Polizia greca.

Le accuse

I reati di cui sono accusati a vario titolo i 33 membri delle ONG sono “formazione e adesione a un’organizzazione criminale, spionaggio, violazione dei segreti di stato, nonché violazioni del codice dell’immigrazione”. Le autorità elleniche hanno reso noto che sono 35 gli stranieri indagati, 33 membri delle suddette quattro organizzazioni non governative, di nazionalità tedesca, svizzera, francese, bulgara, spagnola, austriaca e norvegese, e 2 immigrati clandestini provenienti dall’Afghanistan e dall’Iran che hanno collaborato direttamente con i trafficanti in Turchia per traghettare i migranti a Lesbo, fornendo loro anche informazioni riservate sui movimenti della Guardia Costiera greca.

Le indagini e l’intercettazione

Le indagini delle autorità si sono consolidate il 5 settembre scorso, in seguito ad una perquisizione sulla nave di Mare Liberum (donata nel 2018 da Sea Watch), ormeggiata a Lesbo. Nel diario di bordo, c’erano informazioni sul luogo di partenza dei barconi dalla costa turca, il tempo di viaggio, l’età, il sesso e il Paese di origine degli immigrati clandestini. Sea Watch e Mare Liberum avevano accusato la polizia greca di intimidazione e violazione dei diritti umani, all’indomani della perquisizione a bordo della nave. Inoltre, le Ong avrebbero ostacolato, tramite le segnalazioni di Alarm Phone, l’operatività delle navi della Guardia Costiera greca, favorendo in almeno 32 casi lo sbarco di clandestini a Lesbo. Il video seguente documenta come il centralino “salva migranti” agisse per favorire le navi delle Ong nell’intercettazione dei barconi degli immigrati.

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