Torino, 15 “pacifisti” dei centri sociali pestano a sangue un nigeriano perché non paga l’affitto

La sua t-shirt blu e la sua mascherina sono ancora insanguinate il giorno dopo l’aggressione. «Mi hanno picchiato in strada. Erano in quindici. Sono stati quelli di corso Ciriè. Non potevo pagare l’affitto e così mi hanno preso a calci e pugni. Hanno detto che spacciavo, ma il punto era un altro. Volevano i soldi». Si sfoga, dopo aver trascorso la giornata in Questura, il 39enne nigeriano aggredito venerdì davanti allo Spazio Popolare Neruda, l’Istituto per conciari occupato dal 2015 dai militanti del centro sociale Askatasuna per dare un tetto ai migranti.

Quartier generale della lotta agli sfratti, che durante l’emergenza Covid, ha lanciato appelli a «non pagare gli affitti ai padroni».

«Sono in Italia dal 2003 e abito lì da quattro anni con mia moglie e mia figlia. Ogni mese paghiamo 100 euro d’affitto più 20 per le spese – racconta l’uomo – Due mesi fa mi hanno chiesto i soldi, ma io non li avevo. Vivo di lavoretti e da quando c’è il virus nessuno mi ha più chiamato. Mi hanno detto che avrei dovuto darli comunque. Poi mi hanno accusato di vendere droga. E mi hanno picchiato»

Gli autonomi sostengono che non ci sia stata nessuna aggressione. «Mi hanno preso a calci e pugni. Poi si sono barricati dentro, con mia moglie» ribatte lui, che ha presentato denuncia agli investigatori. Ieri, scortato dalla polizia, ha recuperato la sua roba allo Spazio Neruda e ora verrà trasferito in un luogo sicuro. La Digos, che indaga sull’accaduto, sta cercando di capire eventuali collegamenti con le aggressioni avvenute lo scorso ottobre a Vanchiglia ai danni di due spacciatori per cui sono indagati sette militanti di Askatasuna.

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