Telefonate dall’estero, è tornata la truffa che ti prosciuga il conto. Come proteggersi

Ricevi uno squillo da un numero estero, lo richiami e a quel punto si consuma la truffa

Il conto telefonico viene in pochi secondi prosciugato. Sono tornate negli ultimi giorni le truffe telefoniche provenienti dalla Tunisia, apparse per la prima volta in Italia una decina di anni fa.

Il credito si esaurisce in poco tempo per il costo altissimo della (ri) chiamata: fino a 1,5 € al secondo mentre in sottofondo si sente un audio incomprensibile. L’utente come si può proteggere?

Le truffe telefoniche

Intanto, è bene sapere di cosa stiamo parlando. Questo genere di truffe sono chiamate “Wangiri”, ovvero un modo per aggirare gli utenti sfruttando il cosiddetto ping call: “ping” sta per quella tecnica informatica con cui viene inviato un pacchetto di dati da un computer all’altro a cui segue una risposta entro un certo orario.

In questo caso però non è il “tempo” la variabile che caratterizza la truffa ma la curiosità dell’utente invogliato a richiamare.

Come proteggersi

Ovviamente, il primo consiglio da dare a chi vuole evitare di incorrere in queste truffe è quello di non rispondere e di non richiamare il numero da cui si riceve la telefonata.

Il primo passo è riconoscere i numeri con il prefisso tunisino +216 e due in particolare tra quelli che stanno girando: +216 28 915 036 o +216 28 914 685. Oltre a non rispondere e non richiamare questi numeri, un’idea potrebbe essere quella di bloccarli sul proprio dispositivo (sia Apple che Android dà la possibilità di farlo).

Poi, un’altra soluzione è quella di chiedere al proprio operatore telefonico di bloccare le chiamate in un’uscita verso numeri internazionali ma in quel caso non si potrà più chiamare nessuno al di fuori dei confini nazionali, inclusi amici, parenti o colleghi di lavoro.

Infine esiste la soluzione delle applicazioni che bloccano le chiamate in entrata da numeri considerati pericolosi o inseriti dal singolo utente nella propria blacklist ed evitare anche che il telefono squilli: le più usate sono “Truecaller”, “Dovrei rispondere?” e “Calls Blacklist”. (La Stampa)