Taranto, un caso di malaria: malato un immigrato

Un caso di malaria si è registrato a Taranto. Un giovane uomo di 23 anni, originario del Ghana, ma residente in Italia da sei anni, è affetto dalla grave patologia.

Dalla Asl di Taranto rassicurano “è un caso sotto controllo. La malattia si è sviluppata in forma lieve forse perché aveva le difese immunitarie basse”. Nessuna preoccupazione quindi, fanno sapere dall’azienda sanitaria locale, per il giovane immigrato e per chi è venuto, eventualmente, a contatto con lui.

Ora il 23enne è tenuto sotto osservazione nel reparto malattie infettive dell’ospedale “Moscati” di Taranto dopo essere andato al pronto soccorso dell’ospedale “Santissima Annunziata” con febbre alta ed un forte mal di testa. Ora sarà necessaro capire dove l’uomo ha contratto la malattia. Una cosa è certa, in Italia. Il giovane, infatti, potrebbe essere stato ospitato in qualche struttura in condizioni igienico-sanitarie precarie.

“Il ragazzo ha già avuto in passato problemi di salute, ma mai la malaria” fanno sapere dalla Asl. L’uomo lavora in provincia di Taranto e presumibilmente vi abita. Ora c’è da far chiarezza sulle condizioni in cui viveva.

Già nell’ottobre del 2017 ci furono dei casi di malaria a Ginosa, un Comune in provincia di Taranto. Quattro i migranti, braccianti agricoli, colpiti dalla malattia. Dopo i primi sospetti la conferma arrivò dai centri di Bari e di Roma dove furono mandate le analisi dei pazienti di origine maghrebina e sudanese, ricoverati presso l’ospedale “Moscati” di Taranto. Si trattava di quattro uomini adulti, di età compresa tra i 21 e i 37 anni. Tutti avevano lavorato nelle campagne di Ginosa e di Castellaneta, sempre nel Tarantino. Anche nel 2017 arrivarono le rassicurazioni della Asl. La malaria, infatti, in Italia è stata ormai debellata, anche se, due anni fa a Trento una bambina di 4 anni è morta dopo essere stata colpita dalla stessa malattia.

Il rischio di contrarre la malaria in Italia continua ad esserci. Anche per la presenza delle zanzare “Anopheles”, potenziali vettori della patologia. In particolare, come si legge sul portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica a cura dell’Istituto superiore di sanità, questo tipo di zanzara è storicamente stato il vettore maggiormente implicato nella trasmissione delle infezioni plasmodiali ed è ancora ampiamente diffuso lungo le coste delle regioni centro-meridionali e nelle isole. Se si considera poi, il periodo che va dal 2013 al 2017, si parla di malaria d’importazione ed il maggior numero dei casi si è registrato tra gli stranieri.