Taormina: “Conte va arrestato”. “Il comunista Bergoglio si è piegato al governo, gli fa risparmiare miliardi di IMU”

 

Di Pietro Di Martino – L’avvocato Carlo Taormina torna ad attaccare il governo: “Se la magistratura italiana si vuole riabilitare dalla criminosità in cui è vissuta con Palamara, li arresti tutti!”Il Dpcm del 13 ottobre 2020 sarebbe un “atto integrativo di attentato alla Costituzione per il quale la magistratura, se non vuole continuare a essere l’associazione per delinquere una volta diretta da Palamara, secondo quanto affermato da Cossiga senza essere mai querelato, deve incriminare il Governo in carica a cominciare da Conte”.Lo ha scritto l’avvocato Carlo Taormina, convinto che il governo debba dimettersi istantaneamente. “Il provvedimento – ha continuato l’avvocato – è degno di un paese comunista stalinista”.

Secondo Taormina non si è salvata nessuna libertà costituzionale. Non si sarebbe salvate ad esempio la libertà di circolazione, né quella di domicilio, esposta, secondo l’avvocato, al rischio di controlli di polizia.

Taormina attacca il governo e reclama l’intervento della magistratura
Non si sarebbero salvate neanche “la libertà personale, perché si debbono tenere comportamenti minutamente disciplinati dal potere esecutivo e non dalla magistratura, come impone la Costituzione. Non la libertà religiosa, perché non si può entrare tutti nelle chiese”.

Poi la frecciatina a Papa Francesco: “Il comunista Bergoglio si è pure piegato al governo che gli fa risparmiare miliardi di IMU”.

Libertà costituzionali che per l’avvocato avrebbero colpito anche la “libertà d’impresa”, costringendo gli imprenditori a chiudere tutto.

Colpito pure “il diritto alla salute, perché ti fanno crepare in casa fuori degli ospedali o dentro alle ambulanze. Perché non ci sono posti negli ospedali e perché si sono fregati i soldi invece di aumentare le terapie intensive”.

Non è la prima volta che Taormina si scaglia contro il governo da quando è iniziata l’emergenza. L’ultimo Dpcm ha scatenato l’ennesima reazione.

In passato aveva attaccato il Governo sulla “mala gestio” rispetto all’emergenza. Questa volta a preoccuparlo sono le libertà costituzionali che, con quest’ultimo Dpcm, ridotte smisuratamente rispetto alla reale situazione sanitaria.

 

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