“Stupro di gruppo dei figli della Roma bene”. Ora si scopre che erano tutti immigrati

 

Si fa definitivamente chiarezza sullo stupro di gruppo su una 19enne etiope nel maggio scorso a Roma. Il primo identikit degli stupratori parlava di “un biondo italiano e di due suoi amici”. A quel punto alcuni giornali avevano cavalcato politicamente la violenza. Un sito internet aveva persino attaccato Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Questo il titolo del delirante articolo: Il silenzio dei sovranisti sullo stupro della ragazza etiope a Roma.

Lo stupro cavalcato idelogicamente
Come è finita? Prima è stato arrestato un rumeno e in queste ore un maghrebino. La squadra Mobile di Roma ha arrestato appena arrivato a Fiumicino un buttafuori tunisino di una discoteca. L’uomo, H.I., 35 anni, è considerato uno dei responsabili della violenza sessuale. L’uomo era infatti rientrato nel suo Paese subito dopo lo stupro. Nella serata di ieri, certo che le acque si fossero calmate per il trascorrere del tempo, è sbarcato all’aeroporto Leonardo da Vinci. Ma ad attenderlo c’erano gli agenti della Squadra Mobile di Roma, in collaborazione con la Polizia di Frontiera di Fiumicino. L’uomo è finito in manette arrestato in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Roma.

Quella notte la giovane vittima venne soccorsa all’interno della discoteca Factory Club di Roma, in stato di choc. La giovane aveva subito una violenza sessuale di gruppo da parte di tre uomini a lei sconosciuti, in un ambiente di servizio di pertinenza del locale. Il tutto mentre era in corso una serata con centinaia di persone che ballavano a pochi metri di distanza.

Un romeno è già in carcere
Il personale della IV Sezione della Squadra Mobile, specializzato nel contrasto ai reati di violenza di genere, coordinato dai magistrati del Gruppo Vio della Procura della Repubblica di Roma, ha avviato nell’immediatezza una complessa e articolata attività investigativa, che ha portato dopo qualche settimana all’individuazione di uno dei tre violentatori, P.R.G., di nazionalità rumena, sottoposto il 18 luglio scorso a fermo di indiziato di delitto e tuttora in carcere.

Le indagini non si sono fermate e hanno consentito di individuare un secondo responsabile della violenza, H.I., tunisino di 35 anni, addetto alla sicurezza della discoteca. La vittima aveva raccontato che lui, ”il secondo uomo vestito come un addetto alla sicurezza”, era arrivato mentre stava subendo gli abusi dal primo. La ragazza ha sperato che giungesse in suo aiuto ma lui, invece di soccorrerla, non ha esitato a sopraffarla con la forza insieme al primo uomo, P.R.G., anche lui in servizio quella sera e oggi in carcere.

 

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