Solo 2 scienziati e zero virologi: ecco chi sono i tecnici di Conte

L’h-index, o indice di Hirsch è un criterio internazionale per quantificare l’impatto scientifico di un autore, basandosi sul numero delle pubblicazioni e delle citazioni ottenute.

Bene. Ci si aspetterebbe che per prendere le decisioni da cui dipende la salute delle persone si scelgano i migliori sul campo, quelli con una caratura, e quindi un h-index, internazionale di peso. Peccato che, come fa notare Il Tempo, quasi nessuno dei membri del Comitato tecnico scientifico (Cts) arruolati dal premier Conte, di fatto, abbia le carte in regola per definirsi “scienziato”. Eccetto due, che però sono quasi sempre assenti alle riunioni cruciali del Cts. Gli altri, con indici rasoterra, si piazzano al livello di ricercatori all’inizio della carriera.

La numero uno con h-index a quota 109 è Elisabetta Dejana. Esperta del sistema vascolare, professore ordinario di Patologia generale presso l’Università di Milano e coordinatrice di un gruppo di 20 persone all’Istituto FIRC di Oncologia molecolare (IFOM). Testimonial della associazione italiana per la ricerca sul cancro e ricercatrice di Telethon, molto nota all’estero dove ha lavorato a lungo. Insomma, una “scienziata” in piena regola.

L’altra testa di serie del Cts è Franco Locatelli. Il presidente del Consiglio superiore di Sanità, con 101, è l’unico oltre la Dejana ad avere un h-index superiore a 100. Tolti Locatelli e Dejana si mette male. Il totale degli h-index degli altri 24 componenti piomba a 611. E con una media che supera di poco il punteggio di 25, fuori dall’Italia, è difficile definirli “scienziati”. Pochi i componenti con valori “accettabili”. Tra loro Roberto Bernabei, geriatra (80), Massimo Antonelli, direttore della rianimazione del Gemelli (73), Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani (62) e il pneumologo Luca Richeldi (58). Per tutti gli altri si scende, e molto. E nove di loro non arrivano nemmeno a 10. Il record, in negativo, è del segretario generale del ministero della Salute Giuseppe Ruocco che, oltre a disertare quasi sempre le riunioni del Cts, può vantare un misero 8.

Ma non è finita. Tra chi decide sulla salute e le libertà di 60 milioni di italiani mancano proprio gli esperti nelle materie chiamate in causa dalla crisi pandemica. Ci sono geriatri, esperti del sistema vascolare, pediatri, chimici, fisici, ma nessun virologo. A questo punto sorge spontanea la domanda: ma Conte e Speranza non potevano scegliere qualcosa di meglio? Eppure non mancherebbero esperti delle materie chiave per combattere il coronavirus stimati dalla comunità scientifica internazionale. Come il professore Alberto Mantovani (h-index 171), il professore Giuseppe Remuzzi (164), il professore Carlo La Vecchia (138), le professoresse Silvia Franceschi (136) ed Eva Negri (116). In pratica, i loro h-index sommati superano quelli dell’intero Cts.