Sinistra chiama, pm rispondono: inchiesta sul caso Fontana

Dopo le accuse de “Il Fatto Quotidiano” nei confronti del governatore Attilio Fontana, la procura della Repubblica di Milano ha ufficialmente aperto un fascicolo relativo alla vicenda della fornitura di camici alla regione Lombardia durante le fasi più delicate dell’emergenza Coronavirus.

Un reportage che anticipa quello che sarà il contenuto della trasmissione “Report” in programma per la serata di oggi.

Nelle scorse ore Fontana aveva già replicato alle infanganti accuse del quotidiano, nel quale si sosteneva che i 513mila euro di dispositivi di protezione destinati agli ospedali lombardi fossero finiti nelle casse di “Dama S.p.a” senza che fosse stata effettuata in precedenza una regolare gara d’appalto. Una società, altro punto focale delle accuse del Fatto, controllata dalla moglie dello stesso governatore Roberta Dini e dal fratello di quest’ultima Andrea.

Fontana ha spiegato ad AdnKronos di aver già dato disposizioni per querelare il Fatto: “Si tratta dell’ennesimo attacco politico vergognoso, basato su fatti volutamente artefatti e scientemente omissivi per raccontare una realtà che semplicemente non esiste”.

Una replica affidata anche alle pagine del profilo Facebook, dove il presidente della Regione ha rincarato la dose e si è difeso spiegando i fatti in modo più dettagliato: “Il testo del ‘Fatto’ in maniera consapevole e capziosa omette di dire chiaramente che la Regione Lombardia attraverso la stazione appaltante Aria non ha eseguito nessun pagamento per quei camici e l’intera fornitura è stata erogata dall’azienda a titolo gratuito”, ha puntualizzato ancora.

Una donazione, dunque, certificata anche dalla documentazione prodotta. “L’azienda accompagnava il materiale erogato attraverso regolare fattura stante alla base la volontà di donare il materiale alla Lombardia, tanto che prima del pagamento della fattura, è stata emessa nota di credito bloccando di fatto qualunque incasso”. Tra l’altro, proprio Dama, che peraltro aveva “convertito la sua produzione in dispositivi di protezione individuale per medici e operatori sanitari”, non era nuova a fornire il proprio contributo per affrontare la crisi Coronavirus in Lombardia, come ricordato dallo stesso Fontana, “si è distinta anche con una una donazione di 60.000 euro sul fondo straordinario per l’emergenza istituito da Regione Lombardia”.

Accuse infamanti, dunque, quelle subite da governatore, che ha accusato i suoi detrattori del Fatto: “Strumentalizzate a fini politici anche le donazioni a favore degli ospedali lombardi. Comprendo che l’esigenza sia far notizia e vendere copie, ciò che non comprendo sono le strumentalizzazioni scandalistiche tese a dare un’immagine distorta della realtà per abietti fini politici”.

Anche la trasmissione di Rai Tre è stata contattata prima della messa in onda del reportage. “Agli inviati della trasmissione televisiva ‘Report’ avevo già spiegato per iscritto che non sapevo nulla della procedura attivata da Aria e che non sono mai intervenuto in alcun modo”, ha raccontato Fontana, che ha poi aggiunto su Facebook:”Ho anche dato mandato a miei legali di diffidare immediatamente la trasmissione dal trasmettere un servizio che non chiarisca in maniera inequivocabile come si sono svolti i fatti e la mia totale estraneità alla vicenda”.

“Non vedo proprio perché non dovremmo andare in onda. In fondo raccontiamo un bel gesto”, ha replicato in modo provocatorio Sigfrido Ranucci, conduttore di Report. “Senza di noi e senza il Fatto Quotidiano nessuno avrebbe infatti saputo che l’azienda del cognato del presidente della Lombardia ha donato ai suoi cittadini materiale sanitario. Prendiamo atto della discrezione di casa Fontana: il governatore che aveva elogiato pubblicamente Giorgio Armani per aver donato camici alla Sanità lombarda tace sulle buone azioni di casa propria”, ha concluso.