Silvia Toffanin, la tragica notizia in diretta Tv: “In manicomio perché gay..”

Ci sono notizie che fanno orrore perchè, nonostante siamo arrivati al 2022, sono troppi i tabù, i pregiudizi, le cattiverie gratuite a carico di chi ha un orientamento sessuale diverso dal nostro. 

Silvia Toffanin, conduttrice di Verissimo, nel suo salotto ha intervistato molti ospiti, nel corso degli anni, e tutti si sono aperti durante l’intervista, raccontandoto tristi aneddoti e profonde sofferenze del loro passato.

La sconvolgente notizia

Ospite di una puntata di Verissimo è stato Ivan Cattaneo,un artista, cantautore e pittore italiano di grande successo. Classe 1953, Ivan, icona pop degli anni 80′ ha voluto ripercorrere il suo passato, segnato dagli insulti, dai soprusi e dalla profonda sofferenza che lo ha tormentato per tanti anni, legata alla sua omosessualità.

In particolare, l’artista ha spiegato cosa è accaduto dopo il suo coming out: “Ho detto a mia madre che volevo diventare donna e mi ha portato dal medico. Da lì mi hanno portato in manicomio”. Un ricordo nitido, nella mente del cantante perchè certe cose ti segnano, lasciano ferite insanabili. Difatti, Cattaneo ha aggiunto: :“La dottoressa mi chiese perché volevo diventare donna e non stilista o parrucchiera. Era avanti. Continuavano a darmi psicofarmaci e altre cose. Una volta mi hanno portato in una sala con gli elettrodi e mi hanno fatto male. Non so cosa fosse ma era terribile”.

Ivan considera l’esperienza del manicomio allucinante, cercando di spiegare, con il volto provato, le sensazioni visive e olfattive che gli sono rimaste impresse indelebilmente: “Il ricordo più brutto del manicomio erano gli odori. Gli odori di sudore, di urina”. Nonostante tutto, però, non ha mai colpevolizzato sua madre:“Era una donna di paese, non posso avercela con lei. Mi ha affidato al medico della mutua, non sapeva dove mi avrebbero portato. Erano tematiche di cui non si parlava”.

Un’intervista forte, al punto da far commuovere anche la Toffanni, in cui il cantante si è raccontato a 360 gradi, rivelando, in particolare, il momento esatto in cui ha realizzato di essere gay: “A 13 anni mi ero innamorato di un ragazzo, ma all’epoca avevo letto sui giornali che questi omosessuali, definiti ‘mostri’, per innamorarsi e curare la loro imperfezione dovevano diventare donne. La prima volta che ho scoperto di avere dei desideri diversi pensavo di essere l’unico al mondo”.