Silvana e Luca: “Siamo Down, ma il nostro amore non è da meno”

 

(di Francesca Visentin, articolo apparso su corriere.it) Silvana per il giorno delle nozze ha voluto un bouquet di piccole rose rosse che spiccava sul bianco candido dell’abito. Luca, sotto la giacca classica sfoggiava un panciotto grigio, la cravatta in tinta e un fermacravatta gioiello. Come gli attori di uno di quei film d’amore a lieto fine che a loro piacciono tanto. Silvana Saudino, 44 anni, e Luca Di Biasi, 55, si sono sposati in chiesa a Bolzano il 5 gennaio. Da dieci anni combattevano ogni giorno per arrivare al matrimonio. Un amore speciale il loro, contrastato, osteggiato, giudicato. Quel cromosoma in più, la sindrome di Down, che fin da bambini li ha caratterizzati, agli occhi del mondo pareva una barriera insormontabile per sposarsi. Invece la forza del loro amore ha vinto. E quel “sì” davanti al sacerdote sono riusciti a pronunciarlo. «Lo so dal primo giorno che mi sono innamorato, siamo una coppia, vogliamo stare insieme”, racconta Luca. Aspettavo il matrimonio da tanto tempo, quando ho detto “sì” ero emozionatissimo. Adesso Silvana è finalmente mia moglie. Dopo questo grande passo non vedo l’ora di partire per il viaggio di nozze».

Si sono conosciuti a Bolzano, al convitto di via Fago, dove entrambi vivevano l’esperienza di ospitalità temporanea per sviluppare l’autonomia dei ragazzi con sindrome di Down. Uno sguardo, una chiacchierata, il tempo trascorso insieme ed è scoccata la scintilla. Poi le vacanze in gruppo, le gite, la voglia di vedersi tutti i giorni, di non lasciarsi più. «Di Luca mi fido, mi accontenta sempre. È bellissimo e lo amo», dice Silvana. Adesso questo amore così speciale diventa un film, a cura del regista Stefano Lisci, a cui è stata proprio la coppia a chiedere di raccontare ciò che hanno vissuto, come bandiera contro i pregiudizi. «Questa storia conquista per la semplicità dei sentimenti, per le difficoltà e i pregiudizi che hanno dovuto affrontare», dice il regista Stefano Lisci. «Il messaggio sarà il diritto di amare chi si sceglie e di stare insieme, al di là delle convenzioni. Stereotipi e ostacoli non possono fermare il diritto alla felicità».

Silvana e Luca si racconteranno senza veli e vivranno per un po’ sotto l’occhio indagatore della macchina da presa. La loro vita di oggi nel film sarà alternata a immagini del passato, di questi dieci anni insieme, un amore che è cresciuto, ha lottato. «Sono davvero felice per mia figlia Silvana, è in buone mani. Luca è un uomo affidabile», scandisce mamma Claudia Canavaciuolo, psicologa, che è sempre stata dalla loro parte. Per sostenere la realizzazione del film «Luca+Silvana» è nato un crowdfunding (www.eppela.com/luca+silvana) . Il progetto, prodotto da Cooperativa19, è in collaborazione con Idm Film Commission, Lebenshilfe Pnlus, Centro Audiovisivi Bolzano, Ufficio Politiche Sociali della Provincia di Bolzano, Ufficio Famiglia Donna Gioventù e Promozione sociale del Comune di Bolzano.

fonte: corriere.it