Si punta all’escalation, perché è stata colpita la Transnistria

Si punta all’escalation, ecco perché è stata colpita la Transnistria, ora si tratta solo di capire se la Russia voglia che il suo storico partner scenda in campo direttamente o se l’Ucraina e l’Occidente vogliono un pretesto per autorizzare la Moldavia a riprendersi quella terra dopo essere entrata “smart” in Ue.

Il colpi contro il ministero a Tiraspol e la guerra in Ucraina a cui serve un nuovo “partner” sono una faccenda molto più seria di quanto dimensioni e stato giuridico della Transnistria non suggeriscano. Le esplosioni hanno colpito nella serata di due giorni fa l’edificio che ospita il ministero per la Sicurezza statale a Tiraspol.

Perché è stata colpita la Transnistria

La conferma è arrivata dal ministero dell’Interno dell’autoproclamato governo di quella controversa regione separatista filorussa della Moldavia.

E in una nota, citata da Interfax, le autorità hanno sottolineato che non ci sono vittime e che “stando alle informazioni preliminari, sono stati sparati colpi con un lanciagranate portatile anticarro“. Chi abbia compiuto l’attacco resta un mistero ma non è un mistero che smuovere il calderone della Transnistria è pericoloso per un’escalation. Lo ha spiegato bene citato anche dal Financial Times Andrey Safonov, un deputato del Consiglio supremo di quella terra che filorussa lo è da sempre: “L’obiettivo dell’incidente di oggi è creare pretesti per forzare la situazione di sicurezza nella regione della Transnistria, che non è controllata dalle autorità costituzionali.

Quello che è successo è un tentativo di generare panico e paura“.

Una regione che fa gola a molti

In Transinistria la situazione è di falsa quiete: Mosca la blandisce dall’indipendenza e la vorrebbe come testa di ponte per chiudere la tenaglia sul sud dell’Ucraina partendo da ovest, il suo mezzo milione di abitanti è filorusso dato che Mosca paga tutte le bollette e la Moldavia, che però non è ancora nell’Ue, la rivorrebbe indietro ma senza scatenare l’ira dei russi o quanto meno scatenandola come stato sotto egida di Bruxelles.