Sì al Mes senza ritardi ci dà solo dei vantaggi

Per pagare tutti in modo tempestivo, bisogna avere i soldi in cassa e il nostro governo sta grattando il fondo del barile.

L’emissione di debito pubblico nazionale, anche con criteri ingegnosi dei Buoni del Tesoro Futura, è in concorrenza con le emissioni debiti pubblici tedeschi, francesi, olandesi, belgi, scandinavi spagnoli, portoghesi e greci e lo spread sui nostri titoli ha superato quello dei titoli greci, il fanalino di coda.

È essenziale pertanto che l’Italia dica «sì» al Fondo europeo del Mes, rivolto a coprire i costi straordinari della sanità per il 2020 e il 2021, per un importo di 36 miliardi in due anni, cioè due punti di prodotto nazionale (riferiti a quello del 2019), a un tasso di interesse zero e durata decennale. Il nostro Tesoro si sta finanziando soprattutto con emissioni di titoli annuali e, al più, biennali, e emette quelli a sette anni in lotti di 2,5 miliardi mentre per i decennali i lotti sono di 1 miliardo per volta. La presidente della Bce, Christine Lagarde ha avvertito che la Banca centrale sta faticando a tenere sotto controllo la situazione, con i suoi acquisti e chiede che l’Europa si sbrighi a varare il Recovery fund, perché c’è rischio che gli spread siano eccessivi. A questo punto, dunque, se l’Italia dichiara che accederà al Mes sanitario, per i 36 miliardi, di cui la metà nel 2020 e l’altra metà nel primo semestre del 2021, si ottiene quella rassicurazione a favore del debito pubblico italiano, che serve in attesa che venga il Recovery fund, che ha una molto maggiore dimensione.

In ogni caso, esso entra in funzione solo nel 2021, perché riguarda i bilancio europeo 2021-2026 che si approva alla fine del 2020 e non il bilancio europeo del 2020, approvato nel 2019, quando ancora non era emersa la pandemia. Coloro che sono contro l’uso del Mes sanitario dicono che esso comporta il rischio che l’Europa applichi all’Italia una procedura di infrazione per debito eccessivo, destinata a scattare quando sarà definitivamente cessata la pandemia. L’obiezione non sta in piedi. La procedura d’infrazione per deficit o/e per debito eccessivo è prevista dalle regole europee sul bilancio, il cosiddetto «fiscal compact», indipendentemente dal Mes.

Il tasso di interesse del Mes sanitario è zero: esso non genera un deficit e non può far scattare la procedura per deficit eccessivo. Se non ricorriamo al Mes sanitario e facciamo debiti nostrani, la procedura per debito eccessivo riguarderebbe un debito che va sul mercato, e genera un aumento cumulativo di debito dovuto ai suoi interessi. Invece il Mes sanitario va ripagato fra dieci anni e frattanto non genera debito. È quasi «moneta dall’elicottero».

Infine, con quale credibilità l’Italia può chiedere che col Recovery fund e con la Bce si tenga conto della nostra emergenza speciale, se non cominciamo a utilizzare il Mes sanitario? Si può obiettare che forse non lo vogliamo perché non abbiamo una contabilità attendibile, dando ragione a quei Paesi, come per esempio Olanda, che dicono che gli aiuti all’Italia son soldi sprecati.

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