Selvaggia Lucarelli stende Saviano: “Salvini ha fatto bene a querelarti”

Steso. Roberto Saviano le ha prese di brutto da Selvaggia Lucarelli e ben gli sta. Perché mal gli si addice l’ammuina da martire per la sacrosanta querela che gli ha scaraventato addosso Matteo Salvini, dopo i troppi insulti ricevuti.

Una solidarietà ipocrita
Selvaggia Lucarelli non è esattamente una estimatrice del ministro dell’Interno, ma si è ribellata come sa fare lei all’ipocrita catena di solidarietà nei confronti di Saviano. “Buffone”, “codardo”, “ministro della malavita”, sono le gentilezze che lo scrittore ha rivolto a più riprese al ministro. Video compresi.

Scrive la Lucarelli: “Saviano non è un giornalistucolo di periferia e ha gli strumenti economici per difendersi con i migliori legali”. È ancora: “Saviano verrà giudicato dalla magistratura, non dagli elettori della Lega. Saviano non rischia la galera”.

E quindi, aggiunge, “non vedo nulla di eroico in tutto ciò”. Sono parole sacrosante, che inchiodano al suo bullismo Roberto Saviano che pensa di poter insultare sempre tutti senza pagare mai dazio.

Accusa infamante
No, Selvaggia Lucarelli – che certo non è un’estremista di destra – ha tenuto a dire a Saviano quel che in troppi lasciano correre. Perché appioppare l’epiteto di Ministro della Malavita a chi deve combattere le cosche per incarico istituzionale è infamante. E sarà difficile per lo scrittore napoletano rispondere. Perché quando lo fa è insolente e rischia di beccarsi una querela pure da lei.

La strigliata servirà? Probabilmente no perché a lavare il somaro si spreca il sapone, si diceva un tempo. Ma è un giusto richiamo alla correttezza anche nella più dura delle battaglie, se si ritiene che vada combattuta. Che poi ci si lamenti pure di essere trascinato in tribunale è il colmo. Ed e’ davvero patetica la campagna di solidarietà ad un signore strapagato che ha deciso di passare il tempo a sparare – per fortuna verbalmente – contro chi odia. Ma se esageri, paghi. Il conto te lo presenta la giustizia.