Sei profughi afghani malati e affetti di scabbia trovati nel cassone di un camion frigo. Uno ha il Covid

Malati, affetti da scabbia, assiderati e in evidente stato di shock. E’ in queste condizioni che sono stati trovati sei profughi afghani. Viaggiavano nascosti nel cassone frigorifero di un tir proveniente dal porto di Salonicco, in Grecia, e diretto a quello di Ancona. Il mezzo, che trasportava feta, era fermo in un’area di servizio lungo gli Stradelli guelfi. Ed è stato lì che è stato ispezionato dai carabinieri di Castel San Pietro Terme, nel Bolognese.

Alla vista dei militari, i profughi, magri, malati e in stato di shock per l’ipotermia, hanno iniziato a gridare. Chiedendo aiuto. I sei sono stati soccorsi dai sanitari del 118 e poi trasportati d’urgenza al Pronto soccorso dell’Ospedale di Imola (Bologna). E lì hanno ricevuto le prime cure.

Profughi malati e affetti scabbia trovati in un tir

Dopo molte ore, cinque di loro sono stati trasferiti in un Centro accoglienza straordinaria. Il sesto profugo, positivo al Covid-19, è stato sottoposto alla sorveglianza sanitaria. Con isolamento fiduciario in un albergo di Imola.

L’autista del tir che si era fermato all’area di servizio per fare rifornimento al suo autocarro, un 62enne serbo, dipendente di un’azienda ungherese di trasporti su gomma, è risultato estraneo alla vicenda. L’autorità giudiziaria è stata informata dai carabinieri del Nucleo operativo radiomobile di Imola che hanno avviato le indagini per far luce sulla vicenda.

Scabbia tra i migranti: i dati

Il sito dell’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà (InmpM) ha pubblicato alcuni dati. La scabbia, si legge, è una patologia di comune riscontro. Sulla diffusione della scabbia anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità non riesce a fornire stime precise. La scabbia è effettivamente diffusa tra i migranti allo sbarco. Come conseguenza delle condizioni di scarsa igiene e promiscuità subite nei centri di raccolta nei Paesi di partenza e transito e durante la traversata. Dai dati raccolti dal team specialistico dell’Inmp negli hotspot di Lampedusa e Trapani-Milo nel 2015-2016, su 6.188 persone visitate, il 58% ha ricevuto una diagnosi di scabbia.