Sei di destra? Niente pranzo: l’alberghiero annulla il convegno

Se sei di destra non hai l’opportunità di poter condividere un pranzo in compagnia.

Il folle caso si è verificato a Trino, in provincia di Vercelli, dove un alberghiero avrebbe dovuto ospitare 120 partecipanti al convegno “Dio Patria Famiglia” organizzato da Fratelli d’Italia. Nessuno sconto, tutto secondo le regole: 25 euro a testa per mangiare. Ma la sinistra locale non ha perso occasione per dimostrarsi ancora impaurita dalla “pericolosissima deriva fascista” rappresentata dalle destre. Il risultato? Pranzo annullato. Una scelta davvero incredibile, dato che l’istituto in questione in passato si è messo a disposizione per assemblee e convegni da parte di associazioni, enti e organizzazioni sindacali.

Tutto è partito da Trino Futura, che sul proprio profilo Facebook ha diramato una nota polemica: “Teniamo i partiti fuori dalle scuole e lasciamo i ragazzi e gli insegnanti liberi da condizionamenti”. La lista di centrosinistra ha continuato tuonando: “Se ciò deve valere per tutte le forze politiche, ci domandiamo poi come sia conciliable uno slogan come ‘Dio, Patria e Famiglia’ con un luogo laico come un istituto scolastico, frequentato da ragazzi e adulti che professano diverse fedi religiose (o nessuna), che provengono da tanti luoghi diversi e magari con nazionalità differenti”.

Le reazioni
Dura la presa di posizione da parte di Daniele Pane: “Così è stato provocato un danno economico (3.000 euro di mancato guadagno per l’istituto); un danno di immagine; un danno di stile alla nostra scuola e alla nostra città”. Il sindaco di Forza Italia ha tenuto a sottolineare: “Si trattava di un semplice pranzo, a pagamento, come è giusto e normato dalla legge per queste casistiche. Invece si è voluto attaccare la scuola, la città di Trino è così si è messo nelle condizioni di difficoltà l’istituto e chi lo dirige”.

Cinzia Ferrara ha affermato: “Ci si è accorti che l’evento è stato politicizzato e strumentalizzato”. La dirigente ha precisato che ha intrapreso tale decisione dopo aver visto il logo di FdI sul menu: “Ho riflettuto molto prima di accettare il pranzo proprio per non essere accusati di essere partitici. Il pranzo non doveva avere loghi: il ricavato (circa 3.000 euro, ndr) doveva servire a migliorare l’offerta formativa e i ragazzi si sarebbero esercitati”. Dunque ha provveduto immediatamente a bloccare tutto: “Ho fermato subito tutto sapendo che avrei messo in difficoltà la scuola. Anche noi siamo stati danneggiati, avevamo fatto provviste”.