Se hai un diesel con più di 150.000 km, sei a posto: l’UE annuncia altre misure severe per i conducenti con auto vecchie
Un nuovo pacchetto di misure legislative sta per rivoluzionare il panorama automobilistico europeo, con un focus particolare sui veicoli diesel di vecchia generazione. L’Unione Europea, spinta dall’urgenza di migliorare la sicurezza stradale e ridurre l’inquinamento, ha annunciato una serie di direttive che coinvolgeranno milioni di automobilisti, innescando un dibattito acceso sulle implicazioni economiche e ambientali.
Ispezioni più frequenti per i veicoli over 10: La misura cardine del nuovo pacchetto è l’introduzione di ispezioni tecniche annuali obbligatorie per tutti i veicoli con più di dieci anni di età. L’obiettivo primario è quello di ridurre il numero di incidenti stradali, attribuendo maggiore responsabilità ai guasti tecnici, più frequenti nei veicoli datati. Un cambiamento significativo rispetto alle attuali normative in vigore in diversi paesi membri. In Germania, ad esempio, l’attuale periodicità biennale sarà ridotta per i veicoli over 10, mentre in Romania, l’obbligo di ispezione annuale scatta già per i veicoli con oltre 12 anni. L’Austria, con le sue eccezioni legali come la “regola 3-2-1”, dovrà adeguarsi alle nuove direttive, garantendo controlli più stringenti per i veicoli più vecchi.
Diesel nel mirino: DPF e chilometraggio al centro dell’attenzione: Il pacchetto legislativo punta dritto ai proprietari di veicoli diesel, in particolare a quelli con oltre 150.000 km. La proposta, attualmente in fase di approvazione, prevede l’esclusione dalle ispezioni tecniche dei veicoli privi di filtro antiparticolato (DPF) o con DPF disattivato. Il DPF, fondamentale per abbattere le emissioni nocive, rappresenta un punto cruciale per le autorità europee, che mirano a contrastare la diffusa pratica di rimozione o disattivazione del filtro per evitare costose riparazioni.
Una sfida invisibile ma reale: Attualmente, le ispezioni tecniche non dispongono di strumenti adeguati per verificare l’effettivo livello di emissioni delle particelle solide. La mancanza di controlli efficaci ha permesso a milioni di auto diesel di circolare senza DPF, creando una “scappatoia” che le nuove normative intendono chiudere. L’obbligo di ripristinare il filtro antiparticolato e il divieto di circolazione per i veicoli non conformi rappresentano una svolta significativa.
Implicazioni economiche e ambientali: un dibattito aperto: Le nuove norme sollevano interrogativi importanti. I critici avvertono che le misure potrebbero gravare pesantemente sulle famiglie meno abbienti, che potrebbero non potersi permettere nuove auto o costose riparazioni. Tuttavia, le autorità europee sottolineano l’importanza di bilanciare le esigenze economiche con la salute pubblica e la sicurezza stradale. La riduzione dell’inquinamento urbano, soprattutto nelle grandi città, è una priorità assoluta, e le nuove normative mirano a raggiungere questo obiettivo.