SAMAN ABBAS, POCO FA L’ANNUCCIO: “ECCO DOVE SI TROVA IL CORPO FATTO A PEZZI”

Della 18enne pakistana Saman Abbas si sono perse le tracce nella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio 2021 da Novellara, in provincia di Reggio Emilia. A più di un anno dalla scomparsa, il corpo della giovane ragazza non è ancora stato trovato.

Fu il fidanzato Saqib a fare una denuncia di scomparsa ai carabinieri che il 5 maggio 2021, recandosi nella casa degli Abbas, non hanno più trovato i genitori di Saman, riuscendo a parlare solo con il fratello minorenne della ragazza pakistana e con lo zio Danish.

Entrambi hanno raccontato che i genitori e Saman stessa sono dovuti rientrare in Pakistan per via di una zia che stava male. A metà maggio, però, quel racconto è iniziato a suonare decisamente strano, dato che le telecamere di videosorveglianza dell’aeroporto di Milano Malpensa hanno immortalato i due genitori, prima di imbarcarsi su un volo per il Pakistan, da soli, senza la loro figlia.

Il nome della stessa non compariva neppure nella lista dell’imbarco mentre i biglietti i due li avevano acquistati 2 giorni prima dallo zio Danish. Il resto. ovviamente, è avvolto dal mistero su molti aspetti.

Il caso della ragazza pakistana ha lasciato sgomenta tutta l’Italia e, ancora oggi, siamo di fronte ad un giallo. Non vi è ancora il corpo. Che fine ha fatto questa bella ragazza che rifiutava di indossare il velo e che voleva vivere, avendo raggiunto la maggiore età, con il suo ragazzo, non accettando il matrimonio combinato con un cugino?

Come sappiamo, le porte del tribunale si apriranno per il processo agli inizi del prossimo anno, il 10 febbraio 2023 . Allo stato attuale, 3 familiari di Saman (lo zio Danish Hasnain e i due cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq ) andranno a processo, mentre i due genitori sono ancora latitanti in Pakistan. Ma che fine avrebbe fatto Saman? Sarebbe stata uccisa con un corda, il suo corpo infilato in un sacco e fatto a pezzi, per poi essere gettato nel Po.

Nelle acque del fiume, dunque, si troverebbe il cadavere martoriato della 18enne secondo quanto rivelato da un compagno di cella di Ikram Ijaz, lo scorso ottobre. Ikram Ijaz, nel raccontare l’accaduto al compagno di cella, avrebbe anche aggiunto che Nazia Shaheen, la madre di Saman, tuttora latitante in Pakistan, in preda a una crisi di pianto, sarebbe stata allontanata dal marito, Shabbar Abbas, dopo aver consegnato la figlia allo zio Danish Hasnain.

Ijaz è stato arrestato in Francia il 31 maggio 2021 e i carabinieri di Reggio Emilia ritengono che la versione fornita al compagno di cella sarebbe la versione definitiva, seppur con diverse incongruenze. Ma cosa sarebbe accaduto proprio in quella sera del 30 aprile 2021, quando della 18enne si sono perse le tracce? La giovane sarebbe stata ingannata con la scusa di una passeggiata e condotta verso le campagne antistanti la casa in cui vivevano i genitori.

E’ a quel punto che si sarebbe consumato il suo omicidio. Ijaz e il cugino Nomanhulaq Nomanhulaq le avrebbero immobilizzato mani e piedi, consentendo allo zio Danish di strangolarla con una corda. Secondo il racconto del cugino, un uomo col volto coperto da un passamontagna li avrebbe aiutati a finirla, per poi mettere il cadavere di Saman in un sacco, caricandolo in bici, in direzione Po, in cui il corpo fatto a pezzi della ragazza sarebbe stato gettato.

Ijaz avrebbe aggiunto che la mente dell’omicidio sarebbe stata proprio quella del padre della 18enne, Shabbar, per il quale la figlia era diventata ingestibile. L’accusa che pende sui 5 è gravissima: omicidio e occultamento di cadavere. Si attende l’inizio del processo, il prossimo. Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, i genitori della ragazza, sono ricercati dall’Interpol a livello internazionale.