Salvini ora è stanco di Conte: “Il premier fa il fenomeno”

C’è tensione nel governo. Le europee si avvicinano, M5S e Lega si allontanano.

È normale, è il gioco delle parti di due movimenti che condividono la posizione di governo ma poi si candidano su su fronti opposti al Parlamento Ue. I temi a dividere gli alleati sono numerosi: la Tav, gli F35, il Congresso mondiale delle Famiglie. È proprio su questo punto che, secondo quanto scrive il Corriere, il ministro dell’Interno Matteo Salvini si sarebbe irritato non poco con Giuseppe Conte. “Conte ha compiuto un atto violento contro il ministro Fontana e si è messo a fare il fenomeno in Consiglio dei ministri”, avrebbe detto il leader della Lega. Senza contare quel “tentativo confuso e velleitario di Di Maio” di commissariargli di fatto il Viminale.

Ieri il grillino infatti ha detto chiaramente che “Siamo al governo insieme e lavoriamo per fare cose giuste”. L’idea del vicepremier pentastellato è questa: la sicurezza nazionale non è prerogativa solo del ministero dell’Interno. “Credo che anche l’Italia debba iniziare a dotarsi di una National Security Strategy sul modello Usa – ha detto – Ci sta lavorando il ministro Trenta, dietro la guida di Palazzo Chigi. Si tratta in sostanza di un documento di strategia di sicurezza nazionale”. Fonti leghiste alla Stampa la definiscono una “reazione disperata”. “

Salvini ha un peso nel governo, è chiaro. Forse più di Di Maio e Conte stessi. A dirlo un po’ sono anche i sondaggi che danno la Lega in costante crescita a fronte di un crollo vertiginoso del Movimento Cinque Stelle. Dopo le europee il titolare del Viminale si troverà di fronte ad un dilemma di non poco conto: continuare l’esperienza di governo oppure far saltare tutto? Di fronte alle telecamere Salvini assicura che l’esecutivo “durerà altri cinque anni”. Ma ai fedelissimi non nasconderebbe una certa irritazione. Salvini si dice “sorpreso, stupito, ma anche comprensivo” per l’invasione di campo di Di Maio. “Certo, comprensivo – sussurra – fino a un certo punto”.

Il sentimento è peraltro condiviso anche da altri nel suo partito. Sempre secondo il Corriere, dopo l’ennesimo scontro in Consiglio dei Ministri, Giulia Bongiorno sarebbe andata da Salvini a dirgli: “Ma che ci stiamo a fare ancora qui?”.

Ora non c’è più neppure lo scoglio del voto sull’autorizzazione a procedere sul caso Diciotti. Salvini non andrà a processo, il M5S è stato leale. Dunque ha le mani libere. Dopo le europee, se tutto dovesse andare come dicono i sondaggi, potrebbe mettere fine all’alleanza gialloverde. A quel punto la “crisi” (parola che Salvini non vuol sentire pronunciare) potrebbe davvero diventare realtà.