Salvini e Renzi si sentono al telefono: al Senato nelle commissioni facciamo il Vietnam…

 

Il governo naviga a vista, soprattutto perché in alcune Commissioni chiave del Senato i numeri non ci sono. Non solo nella commissione Bilancio. Problematico lavorare anche nelle commissioni Ambiente, Difesa, Esteri, Scuola e Sanità. Un terreno, questo, sul quale si gioca la resistenza del governo Conte e anche la capacità di attacco delle opposizioni. La maggioranza sarebbe in vantaggio di fatto, osserva Il Sole 24 Ore, solo in tre dei 14 parlamentini del Senato: Finanze, Agricoltura e Lavoro.

Commissioni, maggioranza in bilico anche alla Camera

“Anche a Montecitorio – continua Il Sole 24 Ore – se i voti di Italia viva si sommassero a quelli dell’opposizione, la maggioranza che si va formando riuscirebbe, al momento, a manovrare senza eccessivi affanni soltanto in 8 dei “parlamentini”: Bilancio, Finanze, Cultura, Ambiente, Lavoro, Affari Sociali, Agricoltura, Politiche Ue”.

Renzi e Salvini si sono sentiti al telefono

Allo scopo, racconta Il Giornale, ieri si sono sentiti più volte i due Mattei, Salvini e Renzi. I contatti diretti tra i due ci sono stati “per valutare possibili azione coordinate per raggiungere l’obiettivo”.

Se i renziani unissero i loro voti a quelli dell’opposizione sarà un Vietnam

Il leader della Lega e quello d’Italia viva – scrive Il Giornale – “si sarebbero confrontanti pure sull’eventualità che i 18 senatori renziani potessero votare contro invece di limitarsi all’astensione, scenario archiviato quando il pallottoliere ha lasciato intendere che lo strappo di Iv rischiava comunque di non mandare a casa l’autoproclamato «avvocato del popolo». Anche se, per studiare la situazione fino all’ultimo minuto utile, Renzi ha fatto sapere a Salvini che avrebbe atteso la seconda chiamata. I due, poi, avrebbero convenuto sulla necessità di aprire un vero e proprio Vietnam a Palazzo Madama, con l’obiettivo di far saltare al più presto la raccogliticcia maggioranza che si è andata saldando ieri. Soprattutto nelle Commissioni, con i numeri di oggi non è un’operazione così complessa”.

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