Salvini: «Conte mi odiava, a Di Maio ero antipatico. Mi hanno deluso sul piano umano»

Dalle tv ai tg, passando per i social: continua a togliersi qualche sassolino dalla scarpa, l’ex vicempremier Matteo Salvini che, ospite di Skytg24, dispensa altre pillole del dietro le quinte di 14 mesi di governo giallo-verde in cui i rapporti con il premier che avrebbe dovuto fa da elemento equilibratore e super partes delle forze in campo e il leader movimentista non devono essere stati facili. Di più: a quanto rivelato poco fa dall’ex ministro dell’Interno, «il presidente del Consiglio mi odiava, a Di Maio non stavo simpatico»…

Salvini, «Conte mi odiava, a Di Maio non stavo simpatico»
E allora, senza perifrasi diplomatiche e inutili giri di parole, Salvini rivela e conferma una difficoltà nelle dinamiche relazioni prima ancora che nella condivisione politica delle responsabilità di governo, che dal primo istante a sua detta avrebbero minato clima e intesa. «La chat con Conte e Di Maio è ancora aperta», aggiunge il leader del Carroccio, ma «mi hanno deluso dal punto di vista umano, dal punto di vista politico li giudicheranno gli italiani. Per loro evidentemente la poltrona valeva più dell’interesse del Paese. Poi se mi dice ci dormo male, le rispondo no. Il presidente del Consiglio mi odiava, a Di Maio non stavo simpatico». E ancora: «Dal lato umano hanno perso molto – afferma il numero uno della Lega – se lei va in un’altra azienda, sarebbe stupido e irriconoscente se i suoi ex colleghi la insultassero. Mi hanno deluso dal punto di vista umano, uno che in 15 giorni passa da ministero del Lavoro a quello degli Esteri… io avrei detto “so fare una cosa, occuparmi di interni”, non posso andare mica agli Esteri».

Umbria, Salvini: «Denuncianti e arrestati insieme per la poltrona»
Del resto,accorarsi anche con chi si è finito di accusare e in molti casi di insultare fino a 5 minuti prima è una dote che Salvini riconosce sia ai grillini che ai dem, tanto che in un altro passaggio della sua intervista, commenta: «Quel che succede in Umbria è incredibile: si vota prima perché sono stati arrestati degli assessori del Pd per una vicenda di sanità e chi li ha fatti arrestare? Il M5S. Ora i 5 Stelle si alleano con chi hanno fatto arrestare, ma gli italiani non hanno il cartello con su scritto “scemi». Se vanno insieme arrestati e denuncianti per salvare la poltrona, allora quello in Umbria diventa un giudizio sulla poltrona». E come dargli torto…