Roma, la polizia municipale: “Presidiamo i campi rom, stiamo per ore tra topi e rifiuti”

Non ne possono più gli agenti della Polizia municipale. Fare il presidio fisso ai campi rom è diventato insopportabile. Sostare nelle volanti tra i container per ore è un’impresa, soprattutto perché ci sono topi dappertutto. Meglio un’auto che passa da un accampamento all’altro, senza fermarsi accanto ai rifiuti che si accumulano vicino alle baracche, Come riporta un dettagliato servizio del Messaggero, la protesta dei vigili è forte. C’è una lettera del sindacato Csa, spedita ai vertici del Corpo il 13 febbraio scorso: «Si chiede che nei villaggi ove è previsto il presidio fisso h24 sia disposta la vigilanza in forma dinamica, stante la presenza in particolari siti di cumuli di rifiuti infestati dai ratti». Viene anche citato qualche esempio, come il campo di «via Salviati», nella periferia di Tor Sapienza, 302 abitanti, quasi tutti bosniaci. Un campo rom che è fortemente contestato da anni dai residenti, che più volte sono scesi in piazza per chiedere lo sgombero: «Non ce la facciamo più, c’è una questione di igiene e di sicurezza». A settembre – si legge ancora sul Messaggero – dopo un acquazzone, un sottopasso a pochi metri dal villaggio venne chiuso al traffico proprio dai vigili, perché la pioggia caduta diventata un ruscello per via dei tombini mai stappati, fece ammassare sotto al cavalcavia una montagna di pattume: mobili, materassi, sacchetti a brandelli, tutto in mezzo alla carreggiata. Tutto questo ha fatto aumentare la presenza dei topi. «Il presidio h24 – riporta sempre la lettera dei sindacalisti – viene attuato in totale solitudine istituzionale e in assenza di misure minime di sicurezza, nella quasi totalità dei casi gli agenti sono sprovvisti di dispositivi di protezione individuale, indispensabili nell’ambito di contesti igienico sanitari terrificanti».

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