Renzi lancia la sua “Cosa”: ​”Ci chiameremo Italia viva”

 

Dopo aver spinto per il governo dell’inciucio convincendo i suoi e i zingarettiani, Matteo Renzi ha spiazzato tutti con la scissione. Una decisione arrivata solo pochi giorni dopo il giuramento dei sottosegretari.

La scissione di Matteo Renzi ha creato diversi mal di pancia all’interno del Pd (e non solo), questo è chiaro. Ma fin da subito Renzi ha cercato di rassicurare Giuseppe Conte sulla tenuta del governo.

Ospite di Bruno Vespa a Porta Porta, Renzi svela cosa c’è dietro a “questa nuova sfida”: “Il nome della nuova sfida che stiamo cercando di lanciare – ha spiegato Renzi – sarà Italia viva. Il tema è che vogliamo parlare a quella gente che ha voglia di tornare a credere nella politica”. Questo, quindi, sarà il nome della nuova formazione messa in piedi da Renzi.

Ma come mai è arrivata la scissione? Ci sono problemi nel governo? Renzi ha in mente qualcosa? Conversando con Bruno Vespa, Renzi dice che “il governo non ha problemi. Lo abbiamo fatto apposta per dare lunga vita al governo”. Dice. Sarà davvero così? “Il tema – continua – è non fare una cosa politichese e antipatica, noiosa. Vogliamo parlare a quella gente che ha voglia di tonare a credere nella politica. Il partito novecentesco non funziona più. C’è bisogno di una cosa nuova, allegra e divertente”.

Renzi, nella lunga intervista in onda questa sera su Rai 1, affronta diversi temi, anche se tutto ruota attorno al Pd e alla sua nuova sfida, Italia viva. “Io voglio molto bene al popolo del Pd – precisa -. Per sette anni ho cercato di dedicare loro la mia esperienza politica. Dopodiché i litigi, le polemiche e le divisioni erano la quotidianità”.

Ovviamente, non potevano mancare i soliti attacchi a Matteo Salvini. Anche se questa volta Renzi si spinge oltre e rivela qualche “retroscena” che qualcun’altro ha sempre cercato di tenere nascosto. “Se partiamo dalla parola scissione diamo l’idea di un’operazione di Palazzo – continua -. C’è anche quella, non facciamo le veginelle. Mandare a casa Matteo Salvini è stata un’operazione di Palazzo. Nell’edizione scorsa c’era un grandissimo eroe ed era Matteo Salvini. Il punto vero è che noi abbiamo utilizzato il 41% delle Europee del 2014 per togliere l’Imu, Salvini, invece, che ha fatto? Ha scelto deliberatamente, alla fine della sessione estiva del Parlamento, di aprire una crisi non da un luogo di sofferenza dell’Italia, ma dal Papeete, tra cubiste e Mojito. I pieni poteri sono parole usate da Mussolini e Hitler. Eravamo di fronte a un bivio: accettare il diktat del Papeete o in nome dell’interesse del Paese fare un accordo con chi ci stava contro Salvini”.

E dopo i soliti attacchi e la verità dei giochi di Palazzo ha aggiunto (sempre in riferimento a Salvini): “Ha detto ‘alzate le terga e venite a Roma a votare’. Noi abbiamo alzato le terga, e l’abbiamo mandato a casa. In nome del no all’Iva e nell’interesse dell’Italia, facciamo un accordo contro Salvini”.

Salvini, alla fine della fiera, viene sempre tirato in ballo. E Nicola Zingaretti? Che fine ha fatto? “Da domani Nicola Zingaretti – precisa Renzi – non è più il mio segretario, rimane mio amico. Quando diceva che non avrebbe fatto l’accordo con M5s era spiegabile la sua posizione. Attaccare Zingaretti su questo, lo dico da ex, è profondamente ingiusto”.