Renzi: «Di Maio deve chiedere scusa. E su Grillo non cambio idea, mi ha chiamato ebetino»

«Di Maio non è giustificabile quando strumentalizza la vicenda di Bibbiano». Ad affermarlo è Matteo Renzi. «È giusto tenere alta l’attenzione su quegli scandali. Hanno cercato di strumentalizzare la vicenda di Bibbiano, ma come è possibile dire che quegli abusi sono colpa del Pd? Perciò credo che Di Maio farebbe bene a chiedere scusa al Pd, farebbe bene anche a lui». Poi dice di «essersi dovuto mordere la lingua» il giorno della fiducia, ripensando agli «insulti».

«Io di Grillo continuo a pensare le stesse cose del passato», aggiunge Renzi. «Non ho ritirato mezza querela per quel che mi è stato detto dai Cinquestelle. Beppe Grillo mi ha detto “ebetino” e ha definito il mio nuovo partito una minchiata. Quindi ha confermato di essere un signore della politica. Ognuno va per la sua strada, l’obiettivo è fare il bene degli italiani a distanza di sicurezza da Grillo». «Io a questo governo ho votato la fiducia ma non ho preso mezza poltrona. Facevo il senatore prima e lo faccio anche adesso».

Poi dà un’altra botta: «Non ritiro neanche una querela, chi dice che sono un ladro paga, chi mette in discussione la mia onestà paga».

A Non è l’Arena non è meno duro. «Non è così», risponde a Massimo Giletti alla domanda se sia vero che ha avvertito Nicola Zingaretti dell’uscita dal Pd con un messaggio via whatsapp. «Ho preso un impegno con me stesso, che è quello di non fare nessuna polemica, a Nicola mando un grande abbraccio. Dopo che finisce un amore ci vuole rispetto. Non voglio polemiche, ho già dato».

Poi incalza: «Se vogliono fare il partito di Bandiera Rossa avranno il mio rispetto ma non il mio aiuto. Ma Bandiera Rossa non sarà mai la mia canzone. Per me l’unica bandiera rossa è quella della Ferrari. Massimo rispetto per chi la canta, ma io guardo al futuro».

«È evidente che le cose dentro il Pd non andavano più e quando dopo anni e anni di discussione e fuoco amico non riesci più a mettere insieme i cocci, la cosa più seria è quella di salutarsi. Credo con rispetto, perlomeno così sarà da parte mia, da parte nostra. Adesso parte una nuova avventura. Tutti mi dicono “sei pazzo”. La cosa strepitosa di Italia Viva è che porterà un sacco di gente a fare politica, gente che non la faceva da tempo o che non l’aveva mai fatta, e la Leopolda, da questo punto di vista, sarà l’esplosione di questo entusiasmo». Queste le parole di Renzi, stavolta a margine di un incontro promosso dalla Stanford University.