Regionali, la carica del centrodestra: “Vinceremo in tutta Italia”

Dopo mesi di serrata campagna elettorale il voto delle Regionali – oltre che del referendum confermativo sul taglio dei parlamentari – è dietro l’angolo. Domenica 20 e lunedì 21 settembre Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia eleggeranno i rispettivi nuovi governatori: per la maggioranza giallorossa si tratta di una tornata cruciale, che molto potrà dire sulle prospettive di vita di questa esperienza di governo.

Il centrodestra lo sa e sogna di dare una spallata decisiva.

Proprio in queste ore la coalizione ha chiuso la campagna elettorale in Toscana, regione chiave di questa chiamate alle urne. La regione “rossa” per eccellenza, infatti, è realmente contendibile e qualora il centrosinistra dovesse perderne il controllo, per il Partito Democratico sarebbe un colpo durissimo. Susanna Ceccardi ci crede ed Euganio Giani trema.

All’evento conclusivo della campagna elettorale della candidata leghista in Toscana hanno preso parte, oltre al segretario del Carroccio Matteo Salvini, anche il numero due di Forza Italia Antonio Tajani e il capo politico di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Non ha presenziato fisicamente, ma ha fatto sentire la propria presenza anche il fondatore e leader degli azzurri Silvio Berlusconi, intervenuto al comizio con una telefonata che ha suonato la carica: “Lunedì festeggeremo non solo la vittoria di Susanna in Toscana, ma anche quella di Acquaroli nella Marche, di Caldoro in Campania, di Fitto in Puglia, di Toti in Liguria, di Zaia in Veneto e tutte le forze del centrodestra in Valle D’Aosta. Questa nostra coalizione, sempre fortemente unita, domenica e lunedì, ne sono sicuro, vincerà in tutta Italia”. Insomma, il centrodestra ci crede e punta a un clamoroso cappotto.

Tolta la tornata elettorale in Valle d’Aosta, la vera partita delle Regionali si gioca in Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia. Ecco, sia in terra veneta che in terra Ligure – come raccontato dai sondaggi fino a due settimane fa (prima che calasse il silenzio elettorale) – la partita è già virtualmente chiusa, visto che sia Luca Zaia sia Giovanni Toti volano tranquilli verso una sicura riconferma.

Nelle altre quattro regioni, invece, la partita è più aperta. Le Marche, dopo diversi anni, sembrano essere intenzionate ad abbandonare l’amministrazione di centrosinistra: il candidato dem Mangialardi pare infatti essere destinato a perdere contro Acquaroli (FdI). Il centrosinistra, invece, dovrebbe riuscire a mantenere il controllo della regione Campania, con Vincenzo De Luca, ma Stefano Caldoro non si dà per vinto. In bilico ci sono la Toscana e la Puglia. La sinistra italiana si gioca tutto con Giani e trema all’idea di poter perdere il controllo della Toscana a vantaggio del centrodestra a trazione leghista. Infine, appunto, il nodo Puglia: tra Michele Emiliano e Raffaele Fitto sarà testa a testa.

Le parole di Salvini e Meloni

Al comizio elettorale nel capoluogo toscano, oltre alla candidata governatrice Susanna Ceccardi, hanno timbrato il cartellino anche Matteo Salvini e Giorgia Meloni, per dimostrare l’unità del centrodestra. “Il centrodestra è unito in tutta Italia, dal Veneto alla Puglia. Le divisioni sono in casa altrui, fra Renzi, Zingaretti, Di Maio, Grillo”, la stilettata agli avversari politici dell’ex titolare del Viminale, al quale, in seguito, ha fatto eco la numero uno di FdI. “Sappiamo che è una sfida difficile vincere qui, ma non bisogna avere paura di cambiare, provate qualcosa di nuovo e una donna, Susanna Ceccardi. La nostra coalizione è compatta: stiamo insieme per scelta, non per interesse”, le parole di Giorgia Meloni.