RAZZO CINESE IN CADUTA LIBERA TRA IL 4 E IL 5 NOVEMBRE: SCATTA L’ALLARME IN ITALIA

E’ già successo, quindi la cosa non ci sorprende più di tanto ma ogni volta in cui ci imbattiamo in notizie del genere, ovvio che la paura giochi novanta. Ci troviamo nuovamente a fare i conti con un razzo cinese in caduta libera verso la Terra e l’Italia rientra nella porzione dei possibili luoghi di impatto.

Gli esperti, che stanno cercando di fornirci ulteriori dettagli, fanno sapere che anche l’Italia è all’interno dei possibili luoghi d’impatto, in particolar modo la l’Italia centro-meridionale.

Per il momento non è possibile prevedere il punto esatto dell’impatto, ma il razzo cinese, questo è poco ma sicuro, cadrà sulla terra in maniera totalmente incontrollata su una superficie piuttosto ampia.

Non ha, dunque, un piano di rientro controllato. Proprio questo sta seminando il panico tra il popolo del web che, appresa la notizia, si chiede quali rischi possano esserci.

Si tratta di una caduta “tranquilla” oppure il centro-sud della nostra Penisola potrebbe essere, in qualche modo, in pericolo? Cerchiamo di capirlo insieme, sulla base delle informazioni attualmente disponibili.

Premettendo che non è la prima volta che un razzo cinese cade in maniera incontrollata nel nostro pianeta, il razzo cinese di cui l’EUSST (EU Space Surveillance and Tracking) sta monitorando il rientro è di dimensioni davvero importanti. Si tratta, infatti, di uno dei detriti spaziali più pesanti mai rientrati sulla terra: ha una massa tra le 17 e le 23 tonnellate e una altezza di 30 metri (circa come un palazzo di 10 piani),  tanto da essere classificato come lanciatore pesante.

Il razzo è il Lunga Marcia 5B , he è stato lanciato il 31 ottobre dallo spazioporto di Wenchang ,  trasportando in orbita, con successo, il terzo ed ultimo modulo della Stazione Spaziale Cinese. Completata la sua importante missione, deve rientrare sul nostro pianeta ma quando? Sempre a detta degli esperti, la data è quella compresa tra il pomeriggio del 4 novembre e il pomeriggio del 5 novembre. Trattandosi di un’ampia fascia in cui potrà andare a cadere, ad oggi, non è possibile prevedere il punto esatto ma l’Italia centro- meridionale potrebbe essere nel mirino.

Il rientro del razzo sulla superficie terrestre, ha, per il momento, un margine di circa 28 ore. Più ci si avvicinerà all’evento e più sarà possibile avere dei dati più precisi a disposizione, per cui non ci resta che attendere. Per tranquillizzare chi è davvero preoccupato, va comunque precisato che  la superficie di caduta, pur essendo vasta, interessa principalmente zone deserte o o oceani, con una probabilità estremamente bassa che caschi in zone abitate.

 Questo evento riaccende le polemiche sul fatto che la Cina, a differenza di altre agenzie spaziali che hanno progettato i loro razzi in modo tale che questi si disintegrino in pezzi più piccoli durante il rientro,  a detta dell’ amministratore della Nasa, Bill Nelson, non starebbe rispettando gli standard di responsabilità per quanto riguarda i suoi detriti spaziali.

Le nazioni spaziali devono ridurre al minimo i rischi per le persone e le proprietà sulla Terra derivanti dai rientri di oggetti spaziali e massimizzare la trasparenza di queste operazioni”. Questo quanto aveva dichiarato Nelson pochi mesi fa. Una maggiore attenzione alla sicurezza è stata richiesta sin dal 1979, anno in cui grandi pezzi della stazione spaziale Skylab della Nasa caddero fuori orbita e atterrarono in Australia.