Primo maggio, sindacati in piazza ad Assisi. Landini: “Aiuti alle imprese solo se condizionati”. Sbarra: “Fermare le morti sul lavoro”. Bombardieri: “Dal governo solo informative”

“Il messaggio di questo Primo maggio è innanzitutto che bisogna fermare questa guerra assurda voluta da Putin e impedire che diventi una guerra mondiale”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, arrivando in piazza San Francesco ad Assisi per la manifestazione di Cgil, Cisl e Uil in occasione del Primo maggio. Sul piano dell’occupazione, “bisogna affermare la centralità del lavoro e dei diritti e una politica che superi la precarietà”, sottolinea Landini.

Landini denuncia poi lo scarso dialogo con Palazzo Chigi sulle questioni che riguardano i lavoratori: “Finora non c’è stato un grande dialogo con il governo, c’è stato un incontro all’inizio di aprile e risposte finora non ne abbiamo avute”. In questa fase “c’è bisogno di provvedimenti straordinari per sostenere i redditi dei lavoratori e dei pensionati, con la riduzione del cuneo fiscale, per aumentare il bonus bollette, il fondo affitti: misure immediate e poi strutturalmente intervenire con una riforma fiscale. Al
Presidente del Consiglio diciamo: vanno messi i soldi in tasca a lavoratori e pensionati. Questo va fatto”, ribadisce Landini. Poi attacca il presidente di Confindustria Carlo Bonomi sulla necessità di rinnovare i contratti: “Non so se Bonomi frequenta le stesse fabbriche che frequento io, ma molto banalmente c’è bisogno di aumentare i salari e quindi di rinnovare i contratti. È sotto gli occhi di tutti che la gente non ce la fa ad arrivare a fine mese, è necessario mettere più soldi in busta paga”. E conclude: “Al presidente di Confindustria chiediamo, ‘dobbiamo aumentare le buste paga o i profitti’? Si diano gli aiuti alle imprese ma condizionamoli a chi investe, non licenzia, non delocalizza”.

 

Il segretario della Cisl Luigi Sbarra si sofferma sul tema delle morti bianche, sul quale oggi ha riflettuto anche il presidente Mattarella: “Sostenere la centralità del lavoro. Lavoro dignitoso, di qualità, contrattualizzato. Lavoro sicuro. Sono oltre 1.300 le vittime ogni anno nelle nostre fabbriche, nei campi, sui cantieri. Non abbiamo più sangue da dare”, afferma. E lancia un appello per fermare questa “lunga scia di sangue. Chiediamo al Governo di mettere in cima alle priorità un grande piano che azzeri questa conta vergognosa”.

Anche il segretario della Uil, Pierpaolo Bombardieri, denuncia uno scarso dialogo con il governo: “Abbiamo incontrato il presidentenDraghi che si era detto disponibile ad un confronto strutturato, domani però se il Cdm approva il provvedimento da 6 miliardi per famiglie, lavoratori e imprese e il governo non si confronta con le parti sociali allora probabilmebte deve andare a fare un pò di ripetizioni sul metodo del dialogo sociale”. E conclude: “Quello – afferma – non è un confronto ma un’informativa, oserei dire che è una presa in giro”.

Nel pomeriggio il tradizionale concertone, promosso dai sindacati, che torna in piazza San Giovanni a Roma. La Festa dei lavoratori quest’anno sarà per i sindacati anche l’occasione per chiedere di fermare la guerra, con un appello alla comunità internazionale e all’Onu per favorire il negoziato tra la Russia e l’Ucraina e per il cessate il fuoco.