“Prelievi forzosi”. Fate attenzione a questi conti correnti

 

Prevedere un «prelievo aggiuntivo sulle disponibilità finanziarie» tenute nelle «giurisdizioni non collaborative» inserite nella black list. È la proposta del Generale della Guardia di Finanza, Giuseppe Zafarana in audizione davanti alle commissioni Finanza di Camera e Senato nel quadro dell’indagine conoscitiva sulla riforma fiscale.

La proposta, ha sottolineato Zafarana avrebbe «il vantaggio di rendere più onerosa la detenzione di ricchezze presso Stati o Territori a rischio fiscale o finanziario introducendo una sorta di costo incrementale per i servizi off shore».

Quanto al contrasto all’evasione fiscale Zafarana ha spiegato come «è ormai riconosciuto, anche a livello internazionale, che i controlli fiscali, per essere davvero efficaci e non generare ostilità, devono essere orientati sui soggetti a rischio, combinando un’azione più rigorosa nei confronti degli evasori abituali con una dialettica partecipativa verso gli altri contribuenti».

«Un fisco più equo, semplice e trasparente, oltre a migliorare la compliance consentirà di orientare più efficacemente l’azione di controllo, che la Guardia di Finanza porta avanti con impegno senza sosta» ha detto il comandante generale delle Fiamme gialle.

«Riscrivere le regole di un sistema così articolato e interconnesso come quello fiscale richiede lo sforzo corale di tutti gli attori istituzionali e la Guardia di Finanza intende dare il proprio sostegno», ha aggiunto. Zafarana ha spiegato poi che «è prematuro stimare risultati» del cashback «al netto dei costi per l’assegnazione del bonus» ma «sarebbe meglio concentrarlo sulle categorie a maggior rischio di evasione fiscale rispetto alle altre».

Il comandante generale della Guardia di Finanza ha fatto notare che oggi «il rimborso è previsto per qualsiasi pagamento anche presso la grande distribuzione, le spese per utenze e trasporti ferroviari che sono categorie in cui non si rileva evasione fiscale». Zafarano ha inoltre segnalato che “per la categoria di spese per cui spetta la detrazione Irpef del 19% non si è invogliati a pretendere lo scontrino”; infine ha segnalato la categoria degli incapienti. Ha quindi ipotizzato «correttivi, periodici interventi di manutenzione, anche per migliorare il saldo di finanza pubblica».