“Pochi soldati? Torna la leva obbligatoria”: ecco dove, il piano

In un contesto internazionale sempre più instabile, il dibattito sulla riforma delle forze armate tedesche torna con forza al centro dell’attenzione pubblica. A riaccendere le discussioni è stato il ministro della Difesa Boris Pistorius, che ha annunciato l’intenzione di valutare nuovamente la reintroduzione della leva militare obbligatoria, un tema che non si affrontava nel Paese dalla sospensione nel 2011.

Le ragioni di un ripensamento

La Bundeswehr, fino a pochi anni fa basata su un sistema volontario e professionale, ha mostrato segni di insufficienza numerica e organizzativa. Pistorius ha sottolineato che le attuali forze non sono più adeguate a garantire la difesa del Paese e degli interessi europei, soprattutto alla luce delle crescenti tensioni con la Russia. “Le sfide poste dall’aggressività di Putin rendono urgente un rafforzamento delle capacità militari tedesche”, ha dichiarato il ministro.

Il contesto geopolitico ha determinato un cambio di strategia. L’invasione dell’Ucraina ha modificato in modo radicale il panorama di sicurezza europeo, convincendo anche parte dell’opinione pubblica sulla necessità di rinnovare la difesa collettiva. Pistorius ha affermato che, sebbene non si parli ancora di una piena reintroduzione del vecchio modello di leva, si propone un sistema “moderno e flessibile” per coinvolgere i giovani in modo più efficace e rapido.

Un esercito più forte e moderno

L’obiettivo della proposta è quello di rafforzare una Bundeswehr più efficiente, in grado di affrontare le sfide attuali e future. La proposta prevede una forma di leva «graduale», che coinvolgerebbe i giovani al compimento dei 18 anni tramite un questionario obbligatorio, con una selezione basata su motivazione e idoneità. A una parte di questi giovani si potrebbe offrire un periodo di addestramento militare, contribuendo così ad aumentare il numero di effettivi e a creare un senso di responsabilità civica condivisa.

In parallelo, la Germania ha già fatto passi avanti nel rispetto degli impegni NATO: nel 2024 ha destinato oltre il 2% del proprio PIL al bilancio della Difesa, raggiungendo un investimento record di 71,8 miliardi di euro, grazie anche al fondo straordinario di 100 miliardi di euro istituito nel 2022. Tuttavia, Pistorius ha ammonito che questi fondi saranno esauriti entro il 2028, rendendo indispensabile un impegno strutturale nel medio e lungo termine.

Vantaggi e criticità

Secondo il ministro, la riforma apporterebbe numerosi benefici: un rapido aumento delle forze armate, un rafforzamento del senso civico tra i giovani e una crescita delle capacità di difesa nazionale. La leva, secondo Pistorius, potrebbe anche rappresentare un’opportunità formativa, consentendo ai giovani di acquisire discipline e competenze che durano nel tempo.

Tuttavia, la proposta non è priva di opposizioni. Partiti come i Verdi e forze di sinistra pacifiste hanno espresso riserve, sottolineando i costi, i possibili impatti sui percorsi educativi e lavorativi dei giovani, e le implicazioni sociali di un ritorno a una forma di obbligo militare. La società tedesca si divide tra chi vede nella leva un ritorno a un passato superato e chi, invece, riconosce il valore civico e educativo di questa esperienza.

Prossime tappe e prospettive

Al momento, la proposta di Pistorius rimane una visione politica, da discutere e approfondire nel Parlamento federale. La decisione finale dipenderà anche dal clima internazionale: un’eventuale ulteriore escalation delle tensioni con la Russia potrebbe rafforzare il sostegno pubblico e politico a misure di rafforzamento della difesa.

In Europa, invece, alcuni Paesi come Austria, Finlandia, Norvegia e Svizzera continuano a mantenere forme di servizio militare o civile obbligatorio, spesso riformulate e più flessibili rispetto al passato. Pistorius si ispira anche a questi modelli per proporre un nuovo equilibrio tra difesa, libertà individuali e senso civico, mirando a costruire una nuova versione della leva, più aderente ai tempi moderni.