Pavia, pakistano positivo al coronavirus consegna cibo cinese a domicilio

Gli era stata imposta la quarantena perché positivo al test del coronavirus. Doveva dunque restare rinchiuso per due settimane nella sua abitazione, in un comune in provincia di Pavia, in modo da non contagiare altre persone. E invece se n’è fregato e non ha rispettato l’indicazione, decidendo di recarsi a lavoro in un ristorante cinese di Pavia. Protagonista della vicenda è un pakistano la cui presenza presso il ristorante è stata segnalata da parte di alcuni cittadini ai carabinieri, i quali sono intervenuti sul posto per spiegargli gentilmente che non avrebbe dovuto allontanarsi da casa e invitarlo a tornarci al più presto.

Multa massima di 206 euro

Adesso sono stati avviati gli opportuni accertamenti e al momento l’ipotesi di reato sembrerebbe essere soltanto l’inosservanza di un provvedimento dell’autorità giudiziaria: punito con l’arresto fino a tre mesi o più meramente una multa massima di 206 euro. L’attività cinese in cui lavora il cittadino pakistano, intanto, è stata chiusa e l’Ats di Pavia ha avviato appositi controlli. Le forze dell’ordine stanno adesso cercando di ricostruire tutti i movimenti effettuati dallo straniero, per capire con chi possa essere entrato in contatto e dunque potenzialmente essere stato contagiato.

L’uomo, tra l’altro, non si era semplicemente recato sul posto di lavoro ma da lì aveva pensato bene di effettuare anche una serie di consegne a domicilio di cibo cinese. La Lombardia, come noto, è la regione italiana più colpita dal coronavirus: 615 tamponi positivi, realizzati su un totale di 5.723 tamponi effettuati. Negli ospedali lombardi sono ricoverati 256 pazienti, più 80 in terapia intensiva. In provincia di Pavia i casi confermati, al momento, sono 57.