Passaporto ritirato a chi vandalizza Roma: la linea dura contro nuovi barbari e ultras violenti

Passaporto ritirato per gli stranieri che vandalizzano Roma. È una delle misure anti-barbari che sono state al centro di un vertice tra il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e il sindaco della Capitale, Virginia Raggi. L’obiettivo è fare in modo che turisti o ultras che danneggiano la città non restino impuniti, come avviene oggi nella maggior parte dei casi. Un dato per tutti: nel 2018 solo il 14% degli stranieri multati per aver magari fatto graffiti sul Colosseo ha pagato il conto alle casse comunali. Tutti gli altri l’hanno fatta franca. E il tema affrontato da Salvini e Raggi è stato proprio come inchiodare i vandali alle loro responsabilità.

Guerra ai vandali furbetti
L’ipotesi più radicale, di cui ha dato ampio conto Il Messaggero, è quella di ritirare i documenti – e quindi impedire il ritorno in patria – di chi ha rotto e deve pagare: restituzione del passaporto prevista solo a conto saldato. In Campidoglio lo chiamano “modello inglese”, ma non è semplicissimo da applicare. Allo studio, dunque, c’è anche un’altra ipotesi ovvero mettere in campo un meccanismo per cui i vandali sia obbligati a pagare subito la multa, senza avere la via di fuga di una sanzione recapitata a casa, all’estero, e quindi infinitamente più facile da aggirare.

La richiesta alla Uefa: un fondo per risarcire i danni degli ultras
Tra Viminale e Campidoglio si valuta, però, anche una estensione del Daspo urbano, il dispositivo di consente di allontanare chicchessia dal territorio cittadino (o da sue porzioni) qualora sia giudicato responsabile di atti contro il decoro, la vivibilità e naturalmente il patrimonio ambientale e culturale. Il Daspo, inoltre, nelle ipotesi uscite dal vertice tra Salvini e Raggi, potrebbe diventare anche un specie di foglio di via permanente, da “emanare” d’accordo con le ambasciate: ti sei comportato male e qui non ti vogliamo più. La misura, naturalmente, si applica anche ai tifosi violenti e/o vandali, per i quali però ministero dell’Interno e Comune di Roma caldeggiano anche un altro intervento: la Uefa – è la richiesta – istituisca un fondo per risarcire i danni causati dagli ultras stranieri in trasferta.