Parolin, il grande sconfitto: il motivo dietro la bocciatura
Città del Vaticano – Un nuovo capitolo si è aperto per la Chiesa cattolica con l’elezione di Papa Leone XIV nel Conclave del maggio 2025. L’evento, atteso da mesi, ha riservato però una sorpresa: il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano e considerato da molti il favorito, non è riuscito a conquistare il soglio pontificio.
Un profilo di spicco nella Curia romana: Pietro Parolin, figura di spicco della diplomazia vaticana, vanta una lunga e consolidata esperienza nella gestione degli affari internazionali. La sua carriera lo ha visto ricoprire ruoli chiave, tra cui quello di nunzio apostolico in Venezuela, durante un periodo di grande instabilità politica. La nomina a Segretario di Stato nel 2013 da parte di Papa Francesco ha ulteriormente accresciuto la sua influenza all’interno della Curia romana. La sua figura era associata ad una gestione pragmatica e all’abilità nella negoziazione, caratteristiche che lo rendevano un candidato naturale per la successione.
Le aspettative tradite: Alla vigilia del Conclave, l’opinione pubblica e gli esperti vaticanisti vedevano in Parolin un candidato ideale per la guida della Chiesa. La sua esperienza, la sua conoscenza degli affari vaticani e la sua abilità diplomatica, unite alla sua presunta capacità di mantenere una linea di continuità con il pontificato di Papa Francesco, lo rendevano un “papabile” con solide credenziali. In particolare, il suo ruolo nelle trattative con la Cina era considerato un punto di forza, un segnale della sua capacità di affrontare sfide complesse e delicate.
Il verdetto inatteso: L’esito del Conclave ha però smentito le previsioni. Sebbene i dettagli precisi delle votazioni siano riservati, le indiscrezioni parlano di un consenso per Parolin che non ha mai superato la soglia dei 50 voti, ben al di sotto del quorum necessario per l’elezione (89 voti). Le ragioni di questo inaspettato risultato sono oggetto di speculazioni. Alcuni analisti suggeriscono che lo stile “freddo” percepito durante le messe pre-Conclave e le critiche, seppur velate, all’accordo con la Cina potrebbero aver influito negativamente sul consenso dei cardinali elettori.
Le conseguenze e il futuro: Nonostante la mancata elezione, l’influenza del cardinale Parolin all’interno della Chiesa cattolica rimane significativa. La sua esperienza e competenza continuano ad essere risorse preziose per la Santa Sede. La storia dei Conclavi insegna che i cardinali non eletti spesso continuano a svolgere ruoli chiave, contribuendo alla missione e allo sviluppo della Chiesa.