Palamara radiato dalla magistratura: “Ha tramato per condizionare il Csm”

Sonora batosta per Luca Palamara, il quale oggi è stato radiato dall’ordine giudiziario, come disposto dal collegio della sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura, che si è espresso in merito al procedimento penale che vede imputato l’ex presidente dell’Anm per il reato di corruzione.

Lo scandalo procure emerso grazie alle intercettazioni che hanno sconvolto il Paese ha dunque portato alla sanzione massima prevista per l’ex magistrato, richiesta dal procuratore generale della Cassazione Pietro Gaeta durante della propria requisitoria.

Già prima che i giudici si riunissero in camera di consiglio la tensione era altissima, con l’avvocato di Palamara, Stefano Guizzi, arrivato addirittura a parlare di sentenza politica: “Si sente dire che la vostra sarà una sentenza politica, per le ripercussioni che una decisione di segno opposto alla rimozione avrebbe sull’ordine giudiziario e sui rapporti con le istituzioni”, ha infatti dichiarato davanti alla corte il legale, come riportato da “LaPresse”. “Noi siamo convinti del contrario e che l’esito sarà frutto solo della vostra autonoma e indipendente capacità di giudizio”.

In seguito alla sentenza, presentata dal presidente del collegio Fulvio Gigliotti (vicino al Movimento 5Stelle), Luca Palamara, presente in aula, ha scelto di non fare alcuna dichiarazione, contrariamente a quanto annunciato in precedenza. “Il mio avvocato è stato bravissimo, basta così”, ha affermato, come riportato da “Repubblica”. “I valori che mi hanno portato ad essere magistrato equità senso civico e amore per la giustizia – sono gli stessi che connoteranno il mio operato da oggi in poi”, ha successivamente dichiarato ai microfoni di “AdnKronos”.

Riconoscendo Palamara come responsabile di tutte le accuse che gli sono state contestate, compresa l’ormai “famosa” riunione avvenuta nel maggio dello scorso anno all’hotel Champagne di Roma, i giudici della sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura hanno dunque accolto la richiesta del pg Gaeta, che aveva definito il comportamento dell’imputato di “una gravità inaudita”.

Le reazioni

“Massimo rispetto per la decisione”, ha quindi dichiarato il legale di Palamara ai microfoni di “Agi”, per poi precisare che la delibera dei giudici non è stata una sentenza politica. La notizia è stata commentata anche dal grillino Nicola Morra: “Luca Palamara è stato radiato dalla Magistratura per l’indegnità del suo comportamento. Bene! Ma sarà solo lui a pagare per un sistema che si prestava alle sue macchinazioni, quand’anche non le cercava esso stesso? Son convinto che si possa e si debba continuare e questo chiedo a chi è deputato a farlo. Non si può punire la punta dell’iceberg e dimenticare il resto”, ha affermato, come riferito da “LaPresse”.

Intervenuto sulla vicenda, il direttore de “La Verità” Maurizio Belpietro ha invece puntualizzato che Luca Palamara non è stato altro che un capro espiatorio. Intervistato da “AdnKronos”, ha infatti dichiarato: “In attesa delle motivazioni, che immagino quali siano, mi sembra un po’ incredibile che pensino di aver chiuso la faccenda. Se il Csm applica lo stesso criterio con cui ha punito Palamara, dovrebbe cacciare dalla magistratura tanta gente”. Il direttore ha quindi aggiunto polemicamente che, se davvero il Csm avesse intenzione di fare pulizia, dovrebbe allora radiare anche altre persone.”Palamara è un capro espiatorio, e c’era una grande voglia di cacciarlo per chiudere la faccenda, ma secondo me la faccenda non si chiude con la sua radiazione, rimane lì a testimonianza che, come si è capito leggendo le varie chat e intercettazioni, c’era una prassi utilizzata a lungo, e a questo punto credo che stia continuando esattamente come prima”, ha concluso.