Open Arms, sbarcati altri 8 migranti. Un altro si butta in mare

Dopo lo sbarco dei 27 minorenni della Open Arms autorizzato dal premier Conte, nella notte tra lunedì e martedì altri 8 migranti che avevano bisogno di assistenza sono stati fatti scendere dalla nave ong.

A scriverlo, su Twitter, è lo staff della stessa Open Arms: “Autorizzata evacuazione di 8 persone bisognose di assistenza urgente e un accompagnatore”.

 

Ora, a bordo dell’imbarcazione della ong spagnola rimangono, oltre all’equipaggio, 99 persone. Una delle quali, martedì mattina, si è gettata in acqua per raggiungere a nuoto le coste italiane. Il fondatore della Proactiva Open Arms, Oscar Camps, ha diffuso il video che mostra una motovedetta della Guardia costiera impegnata nel soccorso del migrante, che è stato prontamente recuperato. “Inizia così il 19esimo giorno di sequestro”, ha twittato Camps.

 

Non è il primo “ospite” della nave ong a tentare l’impresa. Domenica ci avevano già provato altre quattro persone, anche loro prontamente fermate e riportate a bordo dell’imbarcazione, dove secondo Open Arms “La situazione si complica ogni minuto. Chi non vuole vedere la situazione insostenibile a bordo è incapace di provare empatia per il dolore degli altri”, si legge in un altro post su Twitter. Questo nonostante gli ispettori della procura di Agrigento abbiano negato l’esistenza di un’emergenza sanitaria.

Nel frattempo, mentre il ministro dell’Interno Matteo Salvini continua ad opporsi allo sbarco dei migranti e il suo collega alle Infrastrutture Danilo Toninelli promette che saranno portati in Spagna “da navi italiane”, Open Arms ribadisce che “l’unico porto sicuro è quello di Lampedusa”. A Repubblica, il fondatore della ong Camps spiega: “Non siamo in grado di metterci in navigazione verso le Baleari, a bordo c’è ormai una situazione insostenibile. I migranti sono sfiniti, e anche l’equipaggio è allo stremo delle forze. E poi l’imbarcazione avrebbe bisogno di una revisione. Per tutte queste ragioni, l’unico porto sicuro è quello di Lampedusa”.

E ancora: “Sarebbe logico, degno e normale fare arrivare i migranti su quella costa che si trova a 800 metri da dove siamo adesso. Dopo lo sbarco, i migranti sarebbero trasferiti all’hotspot e il giorno seguente un aereo potrebbe accompagnarli in Spagna”.