Open Arms, anche Banderas chiede lo sbarco dei migranti

La nave Open Arms della Ong Proactivia, quella con a bordo ben 160 migranti recuperati da diverse imbarcazioni nel Mediterraneo è oramai arrivata al decimo giorno di mare senza che sia stata autorizzata e nemmeno indirizzata, verso un porto sicuro dove attraccare.

Si tratta della nave per la quale sono scesi in campo anche volti noti del cinema e dello spettacolo come Richard Gere e Chef Rubio. Per la stessa nave e per gli stessi motivi un altro volto noto, un’altra star di Hollywood ha preso posizione a favore dei migranti. Si tratta del famoso attore Antonio Banderas.

Mentre fa ancora notizia la Open Arms c’è un altra nave di una Ong che continua a recuperare profughi nel mare, si tratta della Ocean Viking che ha già preso con se 250 migranti. La situazione nel Mediterraneo è ancora critica e continuano le polemiche tra chi è favorevole al blocco dei porti e ai divieti di sbarco e attracco e chi invece parla di diritti umani vietati.

Situazioni critiche a bordo
I migranti che la Open Arms ha a bordo sono stati recuperati da diversi naufragi di gommoni ed altre imbarcazioni nel Mar Mediterraneo. Ormai sono 10 giorni che la nave è al largo di Lampedusa con l’Europa che non ha porti sicuri dove farla attraccare. La situazione sulla nave è critica dal punto di vista sanitario con viveri e medicinali che mancano. «Fa orrore che la politica tenga bloccati su una nave questi profughi», queste sono le parole dette dal divo hollywoodiano Antonio Banderas.

Attivista per i diritti umani nel mondo proprio come Richard Gere, Banderas parla di una situazione orribile che tiene fermi in mare poveri esseri umani. «Una situazione che rispecchia fedelmente ciò che accade nel mondo, con Trump che per esempio, pensa di costruire un muro per bloccare l’ondata di migranti verso gli Stati Uniti d’America» , il pensiero di Banderas tira dentro anche il Presidente Usa.

Soluzioni fattibili, ma nel lungo periodo
Le soluzioni per risolvere una volta per tutte queste problematiche migratorieesistono, si potrebbe pensare ad un Piano Marshall (il piano Usa per la ricostruzione ed il rilancio europeo dopo la seconda guerra mondiale -ndr-) per l’Africa, questa l’idea che Banderas ha. «Servirebbero fondi consistenti e diversi anni per fare per l’Africa ciò che fu fatto nel dopoguerra per l’Europa» così il grande attore suggerisce interventi delle autorità, ma nel frattempo non è possibile tenere fermi sulle navi questa povera gente che fugge dalle guerre e dai lager come accade ai profughi provenienti dalla Libia. Qualcosa però sulla Open Arms si muove. Proprio per le emergenze sanitarie a bordo del natante sono stati fatti sbarcare 3 migranti e 6 accompagnatori dopo che la Guardia Costiera ha portato medici s bordo per controllare.