OMICIDIO ELENA DEL POZZO: LA CONFESSIONE CHOC DI MARTINA PATTI

L‘omicidio della piccola Elena Del Pozzo sta tenendo tutta l’Italia col fiato sospeso perché, dopo la confessione della madre Martina Patti, sono ancora tanti i punti da chiarire attorno a questo efferato figlicidio.

Come ormai noto, la Patti, casalinga 23enne è andata a prendere la figlioletta dall’asilo attorno alle 13, Elena le è corsa incontro come sempre per abbracciarla, ha salutato i suoi amichetti. Una scena ripresa dalla telecamere di videosorveglianza del suo asilo ma che fa venire la pelle d’oca, col senno di poi, se si pensa che quelle sono le ultime immagini della bambina viva.

Quello che è successo dopo lo sa solo la madre, per tutti divenuta la mamma killer di Mascalucia. Sappiamo che tra le 14 e le 15 avrebbe accoltellato a morte la figlia, tentando disperatamente di nascondere il suo corpicino, contenuto in 5 sacchetti di plastica per la spazzatura, di facile reperibilità, per poi provare a disfarsene, seppellendolo sotto cumuli di cenere lavica dell’Etna.

Sono bastate poche ore di incalzante interrogatorio a far crollare l’inscenato rapimento, a condurre i carabinieri sul luogo in cui ha sepolto il cadavere, un terreno incolto nei pressi della sua villetta, e per confessare di essere stata proprio lei, che l’ha generata, ad ucciderla con un coltello da cucina. Sarebbe questa l’arma del delitto che non è ancora stata ritrovata.

Pur avendo confessato, non sa perché l’ha fatto, non ha aggiunto altro ed è per questo che il caso risulta molto più complesso del dovuto, dato che molti punti salienti non trovano ancora una risposta, mentre tutti, immedesimandosi nel papà Alessandro, nei nonni, nelle maestre e in tutti coloro che volevano bene alla piccola, ci chiediamo come siano andate realmente le cose, sino al macabro ritrovamento.

In particolare, per oggi, 17 giugno 2022, era atteso l’interrogatorio di garanzia davanti al Gip di Catania, in cui la madre reo- confessa 23enne, avrebbe potuto confermare la sua versione o meno, necessario per convalidare o meno il fermo.

Martina Patti, come noto, è in cella di isolamento, sorvegliata h24, per paura, da parte delle forze dell’ordine, che possa compiere gesti estremi, nel carcere femminile di piazza Lanza a Catania. Nel corso dell’interrogatorio la donna, accusata di omicidio e occultamento del cadavere della figlia, ha confermato la sua versione dei fatti, ribadendo quello che aveva già detto nelle dichiarazioni rese ai carabinieri e alla procura.

La Patti ha confermato di aver agito da sola, infliggendo una serie di coltellate alla figlia Elena, che avrebbe compiuto 5 anni il 12 luglio, nel luogo esatto in cui il suo corpo senza vita è stato ritrovato, ossia nel famoso campo incolto, poco distante dall’abitazione, che la bambina ha conosciuto, nella sua breve esistenza, quando andava a raccogliere i fiori e la verdura con lei. L’udienza si è tenuta davanti al Gip Daniela Monaco Crea, che ora dovrà decidere se convalidare il fermo.

L’avvocatodella Patti Gabriele Celesti, all’uscita dal carcere di Catania, dove si è concluso l’interrogatorio di garanzia della sua assistita, intorno alle 11:30 di stamattina, ha dichiarato: “La mia assistita ha risposto alle domande del gip, non posso aggiungere altri dettagli, solo che il giudice si è riservato sull’ordinanza di convalida. I punti oscuri saranno oggetto di approfondimento investigativo anche alla luce delle dichiarazioni che sono state fatte che hanno integrato le dichiarazioni già fatte dalla mia assistita”

La procura sottolinea che adesso c’è grande attesa per l’esito degli accertamenti e per quelli dell’esame medico legale che verrà eseguito oggi pomeriggio nell’obitorio dell’ospedale Cannizzaro di Catania. Stando alle prime indiscrezioni, i primi risultati sono attesi già in serata. Domani, 18 giugno 2022, la Scientifica dei Carabinieri farà i rilievi nell’abitazione dove risiedevano Martina Patti e la figlia. Presto potrebbero esserci importanti aggiornamenti che forse serviranno a chiarire molti punti oscuri di questo brutale omicidio.