Ocean Viking verso Pozzallo. Salvini: “Affronto inaccettabile”

“I 104 migranti della Ocean Viking sbarcheranno a Pozzallo. Francia e Germania, in particolare, ne accoglieranno 70”. La nota con cui il Viminale ha annunciato la chiusura del caso della Ocean Viking, la nave delle ong Sos Mediterranée e Medici senza frontiere con 104 migranti a bordo e in attesa da 11 giorni di un porto dove sbarcare, placa solo parzialmente la polemica che ha scosso il governo.

Ad aprire il caso era stato il senatore di Italia Viva, Davide Faraone (Italia Viva), che aveva chiesto all’esecutivo di dare un porto sicuro all’imbarcazione umanitaria battente bandiera norvegese: “O il governo italiano, in accordo con quello maltese, fa sbarcare subito i 104 naufraghi – il tweet di Faraone – oppure chiederò di salire a bordo della #OceanViking come per la Sea Watch e la Diciotti per verificare le condizioni sanitarie dei migranti e dell’equipaggio. Adesso basta”.

 

Faraone, il 27 giugno, era salito sulla Sea Watch insieme ai colleghi Graziano Delrio (Pd), Matteo Orfini, Riccardo Magi (+Europa) e Nicola Fratoianni (La Sinistra) per esercitare le proprie prerogative ispettive. Tra le 104 persone soccorse dalla Ocean Viking il 18 ottobre ci sono due donne incinte e 41 bambini e ragazzi sotto i 18 anni. I più piccoli hanno due e undici mesi, uno è nato in un centro di detenzione in Libia secondo la testimonianza della madre. Molti dei naufraghi raccontano di essere rimasti intrappolati in Libia per diversi anni e alcuni dicono di essere fuggiti per i combattimenti scoppiati ad aprile.

Anche Matteo Renzi aveva fatto appello al governo affinché prendesse l’iniziativa: “Da dieci giorni la Ocean Viking è ferma in mezzo al mare. Ci sono 100 persone a bordo che soffrono. Vanno fatte sbarcare subito. Subito”. Di avviso opposto il leader della Lega, Matteo Salvini: “Sarebbe un inaccettabile affronto per l’Italia se l’Ocean Viking, nave norvegese di ong francese, dovesse sbarcare per l’ennesima volta sempre e solo in Italia. Il governo tutto sbarchi, tasse e manette ha già più che raddoppiato gli arrivi di clandestini: basta”.

A mettere ordine è arrivata la comunicazione del Ministero dell’Interno: “Con riguardo ai migranti che sono a bordo della Ocean Viking, si è appena conclusa la procedura di ricollocazione degli stessi in base al pre-accordo raggiunto nel corso del vertice di Malta. Francia e Germania, in particolare, accoglieranno 70 migranti. A questo punto – la precisazione del Viminale – è stato individuato in Pozzallo il porto di sbarco”.

Salvini: “Ennesima calata di braghe alle Ong”
Una decisione, quella del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, che il leader del Carroccio definisce come “L’ennesima calata di braghe del governo italiano, ennesimo favore a una Ong (stavolta francese, su nave norvegese) che incoraggia gli scafisti a continuare i loro traffici. Dall’inizio del mese a oggi il governo tutto sbarchi, tasse e manette ha fatto registrare 1.854 arrivi di immigrati contro i 1.007 di tutto ottobre 2018, a settembre 2019 ben 2.498 sbarchi contro i 947 di settembre 2018”.

La colpevole inerzia dell’Unione europea
Nei giorni scorsi il capomissione di Msf, Michael Fark, aveva invitato i “leader europei” ad essere “all’altezza dei propri principi e consentire ai naufraghi di sbarcare finalmente verso la sicurezza”. La Commissione europea aveva risposto: “Per adesso non siamo coinvolti, ma siamo pronti, come sempre, a dare sostegno se ci verrà chiesto. Rimaniamo in contatto con gli Stati membri in merito agli sviluppi”, dando l’impressione di voler lasciare la patata bollente nelle mani di Malta e soprattutto Italia, approfittando magari della complicità di alcuni esponenti della maggioranza favorevoli allo sbarco dei naufraghi della Ocean Viking.

Su Twitter, il dem Orfini aveva chiesto al governo di “ricordarsi di assegnare un porto alla Ocean Viking”, visto che “la destra si batte sfidandola a viso aperto, non copiandone le politiche più orribili”. D’accordo anche il deputato dell’opposizione Magi (+Europa): “Il ministro Lamorgese assegni subito un porto di sbarco ai 104 migranti soccorsi dalla Ocean Viking oramai 10 giorni fa. Le crisi in mare del Governo gialloverde sono durate in media 9 giorni”, le parole del rappresentante del partito di Emma Bonino, augurandosi “che il nuovo Governo non voglia, nel silenzio generale, connotarsi per una ancora maggiore disumanità”.

Politiche “orribili” e “disumanità”, concetti a cui la sinistra in tutte le sue declinazioni si è aggrappata per fare sbarcare le 104 persone soccorse il 18 ottobre a una cinquantina di miglia dalle coste libiche, ormai dirette a Pozzallo. Intanto, le ong continuano a chiedere all’Europa un approccio più sistemico all’accoglienza dei migranti che attraversano il Mediterraneo, con l’avvio di un sistema di sbarco basato sul rispetto del diritto internazionale. Un “progetto pilota”, così definito da Louise Guillaumat di Sos Mediterranée, di cui si era parlato nel vertice di luglio a Parigi. Ma che i principali Paesi dell’Ue sembrano avere dimenticato.