Occhio alla tecnica dell’adesivo: così vi ripuliscono casa vostra

 

Sono finalmente finiti in manette i membri di una banda criminale specializzata in furti, gruppo che era solito agire all’interno di abitazioni ubicate nelle zone più centrali della città di Milano.

I soggetti, tutti di nazionalità stranieria, sono stati fermati e tratti in arresto proprio all’alba di questa mattina dagli agenti della polizia di Stato, che hanno reso effettivo il provvedimento di misura cautelare di fermo per indiziato di delitto emessa dalla procura della Repubblica.

Ad essere raggiunti dagli uomini delle forze dell’ordine, nel corso delle prime ore di questa mattina, sono stati 7 individui di nazionalità georgiana, ai quali si è poi aggiunto anche un altro straniero di origini egiziane. Tutti quanti sono stati messi in stato di fermo con l’accusa di furto in abitazione.

La banda, stando a quanto ricostruito dalle indagini portate avanti dagli uomini della Squadra mobile, coordinati dal procuratore aggiunto della Repubblica di Milano Laura Pedio e dal pubblico ministero Francesca Crupi, si era resa responsabile di numerosi furti, compiuti specialmente nel centro cittadino del capoluogo lombardo. Il gruppo, denominato in fase di investigazione dagli inquirenti come “la banda di georgiani”, era solito fissare il proprio obiettivo tramite la cosiddetta “tecnica dell’adesivo”, che consiste nel posizionare appunto una piccola striscia adesiva sul campanello dell’abitazione prescelta e verificare se la stessa venga rimossa o meno in breve tempo dal proprietario dell’appartamento in questione. Qualora ciò non avvenga, i topi di appartamento, convinti che il proprietario sia assente da casa, si sentono quindi liberi di agire indisturbati.

 

Secondo quanto riferito dalle autorità locali, agendo in questo modo i criminali si sono resi protagonisti di numerosi furti in questi ultimi mesi. Nel corso delle perquisizioni effettuate durante il blitz all’alba, gli uomini della Squadra mobile sono riusciti a rinvenire un vero e proprio tesoro, costituito da un ingente quantitativo di orologi e gioielli di pregio (alcuni di questi nascosti all’interno di un freezer), e da una importante somma in denaro in contanti. A compiere concretamente i furti erano gli individui di nazionalità georgiana, mentre l’egiziano avrebbe svolto l’importante ruolo di ricettatore. Spettava infatti al nordafricano il compito di rivendere in brevissimo tempo gli oggetti preziosi dei quali i suoi complici si erano illecitamente appropriati. I soggetti, ancora in attesa di giudizio, sono stati identificati e si trovano adesso a disposizione dell’autorità giudiziaria presso il tribunale ordinario di Milano.

In seguito alle dichiarazioni rilasciate dalla questura, si sono aggiunti nuovi dettagli. I criminali utilizzavano delle fascette di plastica trasparente, infilate nella fessura della porta dell’abitazione presa di mira, per sapere se in casa si trovassero o meno i proprietari (altre volte sono stati utilizzati frammenti di bottiglia o filtri di sigarette). Una volta avuto il via libera, la banda entrava in azione. I malviventi utilizzavano auto a noleggio per spostarsi nel centro di Milano e raggiungere gli appartamenti. Le rapide indagini degli inquirenti, iniziate a fine luglio, hanno portato al recupero di buona parte della refurtiva, che sarà restituita. Dopo aver identificato il primo membro della banda, gli uomini della mobile hanno individuato anche le tre vetture noleggiate, sulle quali sono state installati dei dispositivi per intercettazioni ambientali. Proprio grazie alle intercettazioni, gli investigatori hanno scoperto che i soggetti, soddisfatti di quanto accumulato in questi mesi, stavano per fare ritorno nei loro paesi di orgine dato che il periodo delle vacanze estive delle possibili vittime era ormai giunto a conclusione. Stamani il blitz: 5 soggetti sono stati rintracciati all’interno dei loro domicili, 2, invece, si trovavano nel ritrovo della banda, il parco di Piazza Aspromonte.

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