“Non era mai successo prima”. Sondaggi, il dato è clamoroso: e ora c’è chi ha paura davvero

Roma – Secondo l’ultima rilevazione dell’Istituto Noto, pubblicata nel programma Porta a Porta e riferita al 3 giugno, il panorama politico italiano mostra alcune variazioni nelle intenzioni di voto degli italiani. Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni, registra una lieve diminuzione, attestandosi al 30,5%, in calo di mezzo punto rispetto al 13 maggio. Nonostante questa flessione, il partito rimane saldamente al primo posto, consolidando la sua posizione di leadership nel panorama politico nazionale.

Il Partito Democratico, invece, mostra un progresso di un punto percentuale, raggiungendo il 22,5%. Questo incremento avvicina il partito di Enrico Letta a Fratelli d’Italia, segnando un possibile avvicinamento tra le due principali forze politiche del centrodestra e del centrosinistra.

Il Movimento 5 Stelle, che aveva già subito alcune flessioni nelle settimane precedenti, si stabilizza al 12,5%, mantenendo la terza posizione ma con segnali di difficoltà. La Lega di Matteo Salvini e Forza Italia, rispettivamente al 9% e all’8,5%, confermano lo status quo, senza variazioni significative rispetto alle rilevazioni precedenti.

Tra le forze minori, l’Alleanza Verdi e Sinistra perde lo 0,5%, attestandosi al 6%, mentre Azione e Italia Viva registrano un lieve incremento dello 0,5%, portandosi rispettivamente al 3,5% e al 2,5%. Entrambe le formazioni restano comunque sotto la soglia di sbarramento, che in Italia si aggira intorno al 3%.

Per quanto riguarda le coalizioni, il centrodestra subisce una leggera contrazione, scendendo al 49,5%, mentre il centrosinistra avanza dello 0,5%, raggiungendo il 30%. In una possibile alleanza più ampia, comprendente Pd, M5S, Verdi-Sinistra e altre formazioni affini, si potrebbe raggiungere il 48,5%, in aumento di un punto percentuale rispetto alla precedente rilevazione.

Infine, il dato che potrebbe avere un peso determinante nelle prossime consultazioni è la diminuzione degli indecisi e degli astenuti, che si attestano al 45%, in calo di un punto rispetto alla rilevazione precedente. La riduzione di questa quota potrebbe influire significativamente sui risultati finali, rendendo ancora più incerti gli scenari elettorali.

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