Niente deve trapelare e “quando Putin è all’estero la scorta raccoglie le sue feci”

Niente deve trapelare sulle condizioni di salute dello zar, perciò “quando Vladimir Putin è all’estero la scorta raccoglie le sue feci”. L’indiscrezione di Paris Match arriva a confermare voci che circolavano già da prima della guerra. Già nell’ottobre 2019 infatti, in occasione della visita di Putin in Arabia Saudita, alcuni report spiegarono che nessuna traccia biologica, feci o urine, del capo del Cremlino, veniva lasciata “a disposizione” delle intelligence straniere che avrebbero potuto raccogliere dati biometrici importanti sul presidente della Russia.

La scorta di Putin ne raccoglie le feci
Con la guerra in Ucraina e le numerose notizie, quasi tutte non confermate, sulle pessime condizioni di salute di Putin, la mistica del “portiamo tutto a casa” è tornata a farla da padrona. In buona sostanza Putin avrebbe una persona con il compito di raccogliere i suoi escrementi e portarli a Mosca.

Nessun indizio sulle condizioni dello “zar”
Si tratta di un eccesso di prudenza che però ha avuto più di un emulo nella storia recente e moderna: lo stesso Gheddafi, che di Putin è da sempre lo spauracchio, non lasciava nulla al caso e secondo lo Sdece francese aveva un addetto che raccoglieva ogni sua deiezione.

Nel caso di Putin, come spiega Paris Match, vi sarebbero anche addetti alla raccolta delle urine o quanto meno procedure di “stoccaggio” delle medesime senza che prendano la via delle fogne.