Napoli, parla il papà del 15enne ucciso: “Non era una rapina ma una ragazzata”
“Come è stato ucciso mio figlio?” dice il papà Vincenzo al Correre della Sera “Questo ragazzo, che mi dicono ha 23 anni, o ha perso ‘a capa in quell’istante, o ‘a capa non l’ha mai tenuta” questo e tante altre considerazioni, da parte del papà di Ugo Russo, morto la scorsa notte a Napoli in un conflitto a fuoco dopo un tentativo di rapina nei confronti di un Carabiniere libero dal servizio.
All’ANSA ha raccontato il suo punto di vista, in base a quello che ha visto in ospedale ed alle testimonianze degli amici di Ugo.
“Ugo era seduto dietro sul motorino?” domanda il giornalista “Credo di sì. Il carabiniere gli ha sparato da vicino, lo ha preso in petto. Lui è caduto a terra ed il carabiniere gli ha sparato alla testa. Poi ha sparato altri tre colpi al ragazzo che era con Ugo, senza colpirlo”.
E ancora: “Ugo era ancora vivo quando è arrivato in ospedale?” si legge “É rimasto a terra quasi un’ora. In ospedale i medici mi hanno detto che dalla testa era uscita materia cerebrale, allora ho capito che non c’era niente da fare”. Ha visto la ferita alla testa?
L’INTERVISTA AL CORRIERE (se non si apre, proseguire QUI)