Morto il cucciolo di orca ​trovato al largo di Genova

Probabilmente è morto il cucciolo di orca al largo di Genova.

Si è forse conclusa nel peggiore dei modi la favola che ha tenuto col fiato sospeso biologi, scienziati e curiosi. Il gruppo di orche, sembra quattro adulti e un cucciolo, qualche giorno fa, ai primi di dicembre, era stato avvistato da un pescatore nel mare di fronte a Genova, nel porto di Voltri. L’evento, ritenuto rarissimo, non aveva fatto sperare nulla di buono fin dall’inizio. Le segnalazioni di questi cetacei nel mar Mediterraneo sono infatti inconsuete. Questo gruppo potrebbe essere lo stesso avvistato all’inizio di novembre al largo di Cartagena, in Spagna, arrivato dall’oceano Atlantico e giunto fino al capoluogo ligure attraverso lo stretto di Gibilterra. Dopo un viaggio di oltre ventidue giorni. In un primo momento si era pensato che le orche potessero aver deciso di fermarsi nel porto in cerca di cibo. Ma questa ipotesi, con il passare dei giorni, è via via sfumata, lasciando presagire un terribile epilogo: il più giovane del branco potrebbe essere morto.

Il piccolo è morto e mamma orca non vuole accettarlo

Da un paio di giorni, infatti, il piccolo non darebbe più segni di vita. E mamma orca lo starebbe trascinando nelle acque per cercare di rianimarlo. O meglio, per non arrendersi alla sua morte, sperando che suo figlio si riprenda. Questo è il comportamento spesso tenuto da questi animali quando uno dei loro cuccioli muore, come in alcuni casi osservato anche in cattività.

La spiegazione dell’esperta

Alessandra Somà, biologa, ha così spiegato la situazione e a Quotidiano.net: “Fin dalle osservazioni da riva di ieri mattina si era capito che qualcosa stava accadendo e purtroppo i timori che il cucciolo stesse molto male si sono avverati. I colleghi del Thesys che erano sull’imbarcazione che seguiva il branco hanno visto che il piccolo non si muoveva più. D’altronde anche noi con i binocoli eravamo riusciti a vedere le pinne del cucciolo emergere solo un paio di volte, poi più nulla. La sicurezza al cento per cento si avrà solo quando il corpo spiaggerà, ma ormai le speranze che la tragedia non sia avvenuta sono ridotte al lumicino. Adesso aspettiamo solo di capire quanto gli altri resteranno in zona per poi allontanarsi”.

Il gruppo forse era entrato nel porto proprio per cercare delle acque tiepide e calme per poter proteggere ed assistere il piccolo, sperando che ciò potesse aiutarlo a riprendersi. Durante la loro presenza avrebbero cercato più volte di allontanarsi e tornare al largo, ma ogni tentativo era fallito. Alla fine erano sempre ritornate indietro. Adesso che il cucciolo è morto continuano a restargli accanto.