MILANO, IMMIGRATO MOLESTA RAGAZZA IN METRO: PASSEGGERO LO METTE KO CON UN PUGNO, POI FUGGE TEMENDO ARRESTO

Ha messo ko un rapinatore con un cazzotto ben assestato in testa che lo ha ha fatto letteralmente crollare a terra, nei mezzanini della stazione della metropolitana di Sesto Primo Maggio.

È un trentenne, di ritorno dal lavoro in metropolitana, l’uomo che questa sera intorno alle 20 ha letteralmente messo ko un malvivente che in modo violento stava cercando di strappare la borsa a una ragazza, all’uscita della metro.
A quanto è stato ricostruito dai carabinieri il malvivente, il solito immigrato, si trovava sul convoglio della M1 che da Milano era diretto a Sesto San Giovanni e da qualche minuto stava molestando la ragazza in modo vistoso. Fino all’intervento del buon samaritano.

All’arrivo al capolinea, l’immigrato ha seguito la sua vittima e appena scesa dal treno ha cercato di strapparle la borsetta. Lei ha resistito in ogni modo agli strappi e alle botte. E per fortuna, dallo stesso treno scendeva il trentenne, un lavoratore diretto a Nova Milanese, che vedendo la donna in pericolo non ha esitato nemmeno per un secondo a reagire. Ha preso la rincorsa e si è scagliato contro l’immigrato sferrandogli un unico, ma giustamente pesante, pugno in testa.

Come hanno confermato le immagini delle telecamere di videosorveglianza di MM, il malvivente è crollato al suolo, privo di sensi. In un primo momento si era sperato fosse finito in coma per il grave trauma cranico. Ma già pochi minuti dopo l’intervento dei lettighieri del 118 si è ripreso ed è stato necessario sedarlo per ben due volte per evitare che facesse danni.

È stato trasportato all’ospedale di Niguarda per essere posto sotto osservazione, ma è piantonato dai carabinieri che sono in attesa delle dimissioni per poterlo identificare e arrestare. I militari di Sesto San Giovanni hanno ricostruito l’intera dinamica dell’aggressione e la reazione del giovane.

Pare chiaro che il rapinatore si fosse accanito contro la ragazza usando violenza, mentre appare altrettanto chiaro che la reazione del giovane soccorritore sia stata determinata ma misurata. Nonostante le accuse che già arrivavano dal locale giornale di sinistra che aveva già scatenato la caccia all’uomo: il giustiziere, infatti, consapevole che viviamo in uno Stato di merda con una magistratura che ha un debole per gli immigrati delinquenti, soprattutto a Milano, si è dileguato.

Non si accanito contro il rapinatore, ma gli ha sferrato solamente un colpo per metterlo fuori combattimento e impedire che facesse del male alla ragazza.