Migranti, per il calo di arrivi il M5s prende i meriti di Salvini

Il M5s è sempre più in crisi. Non solo di consensi ma anche di strategia. La pesante ed inaspettata batosta alle Regionali in Umbria, dopo l’alleanza con il Pd, ha lasciato il segno.

I sondaggi degli ultimi giorni, inoltre, mostrano che gli elettori si stanno allontanando sempre più dai pentastellati. Non è un caso che addirittura si fa sempre più forte l’ipotesi che alle prossime elezioni in Emilia-Romagna e in Calbabria previste per il 26 gennaio del 2020, il MoVimento non si presenti per evitare un disfatta e per non creare problemi al traballante governo Conte.

Come scrive Azzurra Barbuto su Libero Quotidiano nell’ultimo periodo i pentastellati stanno passando gran parte del loro tempo ad attaccare il leader della Lega, e loro ex alleato, Matteo Salvini per screditarne l’immagine agli occhi degli elettori e, contemporaneamente, per distogliere l’attenzione dai guai casa propria.

A difendere strenuamente i“dilettanti allo sbaraglio è rimasto soltanto Marco Travaglio, forse mosso più da un sentimento di pena che da un solido convincimento riguardo la qualità di Luigi Di Maio & Co.”. I grillini hanno scelto la strategia della sinistra che mira a demolire ed erodere l’avversario, dipingendolo nel peggior modo possibile. Tattica che, al momento non paga visto il calo di consensi per il M5s e la crescita della Lega.

Giovedì sul Blog delle Stelle il sottosegretario degli Interni, l’avellinese Carlo Sibilia ha pubblicato quelli che definisce i “dati veri” sulle migrazioni. “Questi sono i numeri che smentiscono le tante bugie raccontate sulla gestione dei migranti. I dati non lasciano spazio ad interpretazioni. Chiudiamo il 2019 con circa 10mila ingressi, meno della metà del 2018. E, mai dimenticarlo, una significativa riduzione dei morti in mare”, ha scritto l’esponente pentastellato famoso per avere proposto nel 2012 l’abolizione della monogamia al fine di “dare la possibilità di contrarre matrimonio (o unioni civili) tra specie diverse, purché consenzienti”.

Quest’ultimo ha poi aggiunto che “si può decidere di credere alle chiacchiere, ma i dati ufficiali non lasciano spazio a polemiche e menzogne. La propaganda, se confrontata con i dati, svanisce”. La Barbuto, però, sottolinea che Sibilia è “ben consapevole di proporre i dati in maniera distorta ed incompleta intende dimostrare che la riduzione degli sbarchi registratasi nel 2019 rispetto al 2018 sia merito del M5S e non di Salvini, sebbene al Viminale tra gennaio e fine agosto fosse insediato quest’ultimo”.

Il sottosegretario non spiega che è che “proprio nei mesi di quest’anno in cui Salvini non è stato a capo del dicastero dell’Interno, ossia settembre ed ottobre, nonché questi primi giorni di novembre, i clandestini giunti sulla nostra penisola sono più che triplicati rispetto ai mesi precedenti in cui al governo c’era il leader del Carroccio e pure rispetto allo stesso periodo del 2018”.

Non opinioni ma dati di fatto. Nel settembre del 2018 sono arrivati 947 migranti, nel settembre del 2019 2.498. Nell’ottobre del 2018 1.007, mentre nell’ottobre di quest’anno 2.017. Nel pezzo si ricorda, inoltre, che nel 2018 sono giunti in Italia oltre 23mila extracomunitari, ma 13.430 di questi hanno varcato il nostro territorio nei primi 5 mesi dell’anno quando Salvini non era ministro. Poca cosa se si considera il 2017 e il 2016 quando nel nostro Paese sono arrivati rispettivamente quasi 120mila e 181mila irregolari.

Con l’arrivo di Salvini al Viminale il quadro è cambiato: se nel giugno del 2017 giunsero 23.370 migranti, nel giugno del 2018 solo 3.147 mentre nello stesso mese del 2019 1.218.
Nel luglio del 2017 sono arrivati arrivati 11.461 stranieri, negli stessi mesi del 2018 e 2019 rispettivamente 1.969 e 1.088. Nell’agosto del 2017 3.920, nell’agosto 2018 1.531 e nell’agosto 2019 1.268. A settembre 2019, con il nuovo governo Conte si è registrato un boom con 2.498 migranti arrivati in Italia nel giro di 30 giorni. I numeri sono questi.